Sei la rugiada
che bussa alle finestre
di un freddo mattino
e annuncia un nuovo giorno;
sei il vento odoroso
che rende più vivi
panorami lontani
e fronde vicine;
sei l’esercito nemico
che invade la città
e ne cambia per sempre
il presente e il futuro;
sei la lava spietata
che cola dal vulcano
e devastando la campagna
farà posto a nuova vita.
Carlo Boria
Bellissima l’anafora del verbo essere alla seconda persona singolare, quasi che, strofa dopo strofa, l’Essere della donna amata possa divenire tutt’uno con quello – in prima persona – del Poeta, in una compenetrazione esistenziale che è, al contempo, causa ed effetto del sentimento amoroso, causa ed effetto dell’ispirazione poetica.
Bellissimo anche il susseguirsi delle immagini, le quali, come in una sorta di polittico, si affiancano l’una all’altra intensificando via via i colori accesi della passione.
G.B.
Left by Giuseppe Bottazzi on dicembre 22nd, 2009
grazie per la precisa critica fin troppo gentile e comprensiva (comprensione che il mio stile non merita!).
Ma c’è una domanda sull’interpretazione che mi sorge: dove si arguirebbe che il soggetto della poesia sia una donna?
Left by Carlo Boria on dicembre 27th, 2009
Credo di avere ritrovato in questi versi (ma me ne rendo conto solo ora) la stessa vis passionale di altre poesie d’amore, da te pubblicate in precedenza.
G.B.
Left by Giuseppe Bottazzi on dicembre 28th, 2009