E’ ottobre,
trascorrere un pomeriggio in casa,
intorno ad un fornello con le caldarroste,
vin brulè ed un mazzo di carte , può sicuramente divertirci …..
a condizione che il tempo brutto non duri troppo!
S’è vultat’ ‘n temp’ trist’
e tira ‘l vent’ d’ bora;
anch’ogg(i) ho bell’e vist’
ch’ n’è aria d’ sta fora.
L’autunn’ è incuminciat’
ormai da qualch’ giorn’
e ch’ ‘l temp’ è gambiat’
basta a guardass’intorn’,
da com’ s’ vest’ la gent’,
dal d(e)sert’d’ la marina,
dal rumor’ ch’ s’ sent’,
e dai prufumi d’ cucina.
A casa mia hann’ pres’ post’
e hann’ scelt’ ‘n bel’ canton;
l’ castagn’ cott’ a rost’
su ‘n furnell’ a garbon’.
S’ discorr’ e s’ gioga a cart’
e d’ più, ch’ poi vulè!
I p-nsieri van’ da part’,
sa ‘n bicchier’ d’ vin’ brulè.
Uttobr’ benturnat’,
sei stat’ ‘n bel’ pr(e)test’:
quei d’ casa hai ardunat’,
ma fa ch’ t’armetti prest’.
Franco Patonico
Veramente bella…
Le immagini scorrono senza fatica nella mente, l’una accanto all’altra, quasi come in un cortometraggio, accompagnate dall’uso sapientemente musicale del dialetto. I versi sono estremamente plastici: pare di percepire l’odore dolcemente acre della salsedine autunnale e la sferza del vento freddo sul viso; e poi i profumi della casa, col suo calore, col vociare spensierato delle persone, e quindi la luce soffusa che illumina i volti dei giocatori di carte…
Perfetto è l’impianto formale del componimento, con una simmetria che non è solo un raffinato divertissement geometrico; e si noti come a metà della terza strofa – ovvero di tutta la poesia – avviene il passaggio, elegantemente impercettibile, dall’esterno all’interno, dalla dimensione esteriore a quella interiore.
Dicevo che la simmetria non è solo formale, poiché essa ha anche un valore simbolico che rimanda all’equilibrio, all’equa compenetrazione esistenziale tra gli affetti familiari e le relazioni sociali, all’osmosi semantica tra la bellezza del contatto con la natura e dell’esperienza estetica del cibo. E tale artificio retorico, che non pone mai termine al ciclo delle riletture e delle reinterpretazioni, diviene infine metafora dell’eterno ritorno delle stagioni e della Storia stessa.
G.B.
Left by Giuseppe Bottazzi on ottobre 21st, 2009
ERRATA CORRIGE – quartultima riga: “… all’osmosi semantica tra la bellezza del contatto con la natura e l’esperienza estetica del cibo.”
G.B.
Left by Giuseppe Bottazzi on ottobre 22nd, 2009
due carinerie : la poesia e il commento . bravi bravissimi.
Left by enrico dignani on ottobre 22nd, 2009
mi piace la musica la poesia l’armonia
sono di senigallia
manco da 20 anni e ogni volta che leggo nel mio vecchio dialetto faccio fatica
debbo tradurre e tradurre poi arrivo
ma trovo il mio vecchio duro dialetto difficile quanto il friulano
mi spiace sento l’odore della tua poesia che mi par bella ma mi hai fatto faticare assai per capire
che peccato quasi dimenticare il dialetto d’origine.
bravo comunque tu.
“Cose”
dario.
Left by DARIO PETROLATI on ottobre 24th, 2009