Il seno accarezzato dal vento,
brilla alla luce crepuscolare:
su quello scorre con grazia
quell’acqua tanto invidiata,
eppure furtiva.
E cade lo sguardo;
la luce tenue
disegna ombre bellissime
e delicate; sul viso
purissimo e complice
non si spegne il sorriso.
Ecco, sei qui:
indugio ancora
sulla calda armonia
dei lineamenti,
sul gioco malizioso dell’ultima luce su di te,
che modifica le cose,
le persone,
mostrandole come non vorresti.
E rinasco.
L’alba mi ritrova da solo,
con in bocca un piccolo fiore
appena colto…..
Paride Giangiacomi