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Contaminami.
Voglio ammalarmi
della tua sete
mai quietata.
Sei il mio virus.
Ogni volta
sono brividi
e lacrime.
Infettami.
Voglio affogare
questa pelle
delle acque
rosso sangue
che crepano le vene.
La tua febbre
le ha scongelate.
Baciami
con la bocca
della tua verità.
Moltiplicati.
Voglio spazzare,
voglio cogliere l’ultima crepa
capace di far polvere
delle mille dighe
messe come antidoto
alla tua sete desertica
di fratellanza universale.

Lorenzo

3 Responses to “A Peppino Impastato”

    Lorenzo,
    il mio debito si allunga
    tu avanzi sempre da me
    Son cose serie
    ma la gente
    la gente
    anche quella che sa
    perchè poi tace?.
    ciao
    dario

    bella bellissima .. provo a dire :
    il delinquere autorizzato non è delinquere gli
    estranei al magna magna con il loro voto ad un bel chiunque autorizzano
    qualsiasi cosa anche le cose brutte .. se non te ne viene niente meglio non
    votare non autorizzare.

    Dario, mi viene da pensare, e se invece tutto il mondo tacesse anziché parlare per contentino alla propria libertà di espressione? Le cose che accadono possono essere ascoltate non affogate da cascate di parole…finire in un fiume e poi deviarne il corso per il proprio orticello.

    Enrico la butto lì, nel fiume di internet mi sono imbattuto sul sito del movimento io non voto. E mi fermo qui come un’ansa :-)

    ciao ciao

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