Leggera
impossibile
la farfalla viola
Pare dorma
sulla punta del dito
Non vede
né sente
Immobile
Dico un nome
rovescio la mano
cade per terra
Lenta
lenta
come nota emessa
da corda spezzata
di viola d’amore
Ferita nell’anima
poggia per terra
Arriva
improvvisa
una scarpa
Più nulla
Chi ha visto
udito
Nessuno.
Dario Petrolati
Padova 25 ottobre 2007
www.dariopetrolati.it
……….mi chiese e mise nella cartella il libro per la sua ricerca .Non andò subito via e nemmeno si sedette.Parlava come si esprimono chi poco ed a fatica ha appreso la lingua italiana.Forse non ricordo bene parlava arricchendo con espressioni colte dal sapore franco-duro pianissimo come poi scoprii essere la sua specializzazione di docente all’Università di Trieste.Quasi una pesante cantilena:Francomagrebina.Non so , non ricordo in cosa fossi preso, tanto insisteva nell’offrirsi per indicarmi nomi di editori che lei garantiva.Non l’ascoltavo proprio,parlava e diceva cose che forse nemmeno ascoltavo,poi quando mi riconsegnò il libro prestatole si fermò e riprese a chiedermi del mio blog,stando sempre in piedi eretta come un militare di frontiera.Allora l’ascoltai e vidi una bella, molto bella giovane donna che si offriva come amica colta,mi disse che le mie poesie ( se così si possono chiamare ) l’avevano colpita,rattristata ed entusiasmata.Era, mi disse, come se l’avessi svegliata da un lungo letargo.Tutta presa da un entusiasmo che credeva perduto,mi offrì lettere ed inviti culturali per mostre e concerti per Trieste-Rovigo-Padova.Notai bellissimi stivaloni di cuoio con lacci ,mi accorsi allora che portava capelli alla parigina ed aveva occhi deboli, protetti da una leggera , civettuola montatura,la bocca pareva bambina e il volto senza un filo di trucco.Forse più alta di me, alta come lo sono di stampo le donne di frontiera sempre pronte a difendere confini ideali.Parlava delle Piazze di Trieste,dei vicoli,della aristocratica-decaduta bellezza della città ove insegna,vive a metà,divisa con Rovigo,sempre in treno avanti e indietro e nomi e cognomi di alti nomi della cultura europea che maneggiava per il convegno sul mare:filosofia delle menti attratta-influenzata dal mare senza confini.Nomi che andavano da Melville e Joice,e tanti tanti che io credevo confinati in biblioteche solo per amatori specifici.Ho capito il nome di battesimo:Anna.
Promise e matenne una frenetica corrispondenza fatta di aggettivi pronomi promesse sogni corse spezzate a metà,tutto avvolto in un foulard arancione come la primavera ucraina,nel salutarmi mi pare sorrise, uscì dal mio ufficio,lentamente quasi non volesse partire,eppoi di corsa dal Veneto ha cominciato a bombardarmi dicendo dicendo come se ancora fosse quì.Il mondo di Anna mi fa sentire tapino: è giovane bella colta misteriosa solare.Io non capisco a cosa posso esserle utile.Vive e vuole vivere recuperando tempo e luoghi, ma io perchè?.Ho scritto d’impulso questo pensiero ambientato nel mio cortile,le sa e se non scrive o telefona mi sirivolge chiamandomi Poeta usando ancora il Lei.Per onestà ho sentito il bisogno alle 5,30 di mattina farvi conoscere perchè e come succedono fatti dalle parti di Via Beato Pellegrino ,16 ove lavoro e rimpiango anche il sapore del mare perduto.
dario
Left by Dario Petrolati on novembre 1st, 2007
bella bellissima
Left by enrico dignani on novembre 1st, 2007
………e come se fossi folle e furioso del tutto.Parlo almeno mi sembra di parlare anche da solo ma non mi do torto e nemmeno ragione attendo penso dubito.Tutto ed il poco o nulla bagnato di nostalgici spruzzi salati come quelli che volavano giù alla punta del molo a quella punta rifugio di tanti pomeriggi domenicali quando ragazzo aspettavo e volgevo lo sguardo al Conero lontano sfumato di un azzurro quasi alla Michetti nelle vecchie tele trascurate incorniciate malamente ed inchiodate nelle trattorie di Pescara Porta Nuova ove tutto parla D’Annunzio-Gabriellino di quà Gabriellino ovunque mito vanto gloria dell’Abruzzo incazzato dal teramano al lago di Scanno con piccole barchette acqua gelata e profonda vecchiette in costume tradizionale che lavorano con mani agilissime merletti e tombolo biascicando mescolando pensieri a preghiere ricordando anni e giorni di quando furono ragazze.Era una terra originale ove crescevano pini e si sentiva nell’aria ossigeno e bava perduta degli orsi giocherelloni che adesso sconosciuti uccidono con furia inspiegabile come fanno i rumeni sbattuti perduti in questa Italia ove tutti hanno ricette per salvare e comandare.Donne madri ragazze cattivi come il lupo nero tutto in un unico contesto mentre Fini con la sigaretta in mano e le guardie del corpo abbronzato sempre si fa vedere e annuncia rimedi all’ora di cena a pranzo per fortuna ci sono i 10 minuti di Augias che sembra facciano scordare violenza odio navi disperate sbattute sulle spiagge della nostra Magna Grecia.E che diciamo ai nostri nipotini cosa possiamo suggerire a chè non mescolino drammi universali violenti con fantascienza?.Mettere loro un libro in mano,illustrato aiutandoli nella lettura cercando di portarli su di un mondo ove si possa sperare in giochi e scherzi innocenti.Il tempo passerà solo per noi grandi.Chi crede chi ha una fede copre con lieve volontà i piccoli grandi pericolosi dubbi che l’infanzia potrebbe non sapere sopportare.Spegniamo queste luci,stiamo un poco al buio senza paura tornerà una luce vergine mentre pianissimo pare arrivi la voce della Callas dall’Opera di Parigi come quando incantava con i Vespri Siciliani.Chissà chi porterà un mazzo di fiori suula sua tomba saranno profumati o di plastica?.Ecco il giorno arriva,predomina ancora il buio umido,oggi 2 novembre si omaggiano ricordi di chi se ne è andato e noi dobbiamo portare ad esempio od almeno rispettare.E’ stato un cominciare il giorno a ruota libera sgrammaticato di corsa per il timore che tutto quello che mi frulla in testa fugga svanisca finisca calpestato.Non sono che pensieri ricordi desideri tutto alacciato da una corda sfibrata dal solito dubbio il forse che che comanda sempre i luoghi miei di ieri oggi domani.
Buon giorno,ad ognuno come lo desidera,il mio sarà metà .
La voce di Conchita de Gregorio commenta a prima pagina i fatti del giorno,allora mi alzo decido di andare alla Wiennese,spero di non incontrare la signora dai capelli turchini,sono disordinato barba lunga e vestito come l’idraulico polacco.La sciarpa leggera lunga rossa bellissima mi gira attorno al collo copre la nuca ove perenne alloggia un vago dolore di nervi tesi scoperti il resto è zozzura disagio.Ho sentito che una famiglia di Senigalliesi è morta giù in modo violento in uno di quei paesi di cartapesta per turisti svagati poveri anche se danarosi.Io laggiù non ho più nessuno,amici parenti sono tutti via.Coraggio andiamo a prendere la Repubblica chiedere a Maurizio se ha notizie del figlio del console americano,attraversiamo la bella Piazzale Mazzini,passando sul marciapiedi del Maldura oggi chiuso e vedremo le monache di corsa che tornano dopo la messa del Carmine.Poi comincerò a scartare i documenti della cgil della camera del lavoro di Venezia.Rinnovo l’augurio per una buona giornata anche se qualcuno meriterebbe essere ignorato.
dario.
Left by Dario Petrolati on novembre 2nd, 2007
qualcuno chi?
Left by enrico dignani on novembre 2nd, 2007
………qualcuno,caro Enrico
non ha nome proprio qualcuno sei tu sono io ed anche SMILE o Franco.Qualcuno è chi non contribuisce aiuta agisce e con distacco guarda non ascolta pensa ai fatti propri .Qualcuno siamo noi che se non abbiamo problemi allora tutto va bene.Hai mai contato quanti siamo in questo sito quanti non collaborano da tempo ci sarà bene un perchè una ragione intima o magari anche un malinteso perchè se uno di noi nel nostro piccolo tace non provochiamo magari una risposta non facciamo in modo di sapere quale ragione causa il distacco-silenzio.Credo sia umano doveroso da parte di tutti costringere ad uscire dal guscio chi da solo non si sente a proprio agio,non basta buttare giù due righe chiamarle poesie curiosare se qualcuno ci ha letto,gradirei e lo sento come un dovere ci aiutassimo anche proporre qualcosa che non sia il semplice scambio di bel dire-pensare.Manca concretezza e solidarietà assieme dovremmo costruire uno spirito che meglio potrebbe unirci e magari sentirci meno soli-lontani-diversi-incompresi.Forse non mi sono spiegato bene ma con pazienza ed un pò di volontà potremmo rinfrescare questo sito fidandoci anche uno dall’altro.
Il buon giorno è poco, tempi migliori sereni,questo volevo dire e gradirei ci fosse posto per tutti,pare un appello e forse lo è, ma in senso buono positivo,
ciao Enrico,sii per favore se ti è possibile meno sintetico,raccontami raccontaci cosa pensi e come passsi le ore della tua giornata.
Un saluto amicale
dario
Left by Dario Petrolati on novembre 3rd, 2007
….. caro Dario credo che questo piccolo nostro forum sia e possa funzionare è già un miracolo
non sempre ci si letteralmente capisce o si trovano cose da dire, se non si sà cosa
scrivere non si scrive,lo stile di vita di ognuno di noi è diverso e il flusso del dire
ci coinvolge diversamente non credo ci siano malintesi o altro il flusso è spontaneo
e fà quello che può… la simpatia e l’originalità sono il legante ci vuole pazienza
e serenità . ciao
Left by enrico dignani on novembre 3rd, 2007
…. sono impegnato a fare due ritratti : il mio e quello di Giuseppe Verdi .. sono anche
un pittore e dovrei essere capace di risultare interessante e appetibile ai ricchi
ma non mi riesce di esistere e allora sublimo . ciao
Left by enrico dignani on novembre 3rd, 2007
riprovo a dirti quanto non si è salvato
Credo e forse è così
che tutto quello che cerco
penso sia una mia invenzione
folle bisogno
inculcato
violato
La colpa
se vogliamo un giudicato
è mia
inconsciamente
ed anche cattivamente
da egoista
presuntuoso
il mondo da operetta
si è trasformato
in dramma
Ma solo per me
E chi mi sta vicino
scappa
Solo rincorro
fino a stufarmi
guardare
pensare
dubitare.
Cosa sia
a chi
perchè
Non ne posso più.
dario
Left by Dario Petrolati on novembre 3rd, 2007
… caro Dario questo nel bene e nel male è il Pianeta Terra … io mi sforzo
di prenderne atto .
Left by enrico dignani on novembre 3rd, 2007
Caro Enrico,grazie.
non faccio commenti,mi basta ed avanza saperti amico.
dario
Left by Dario Petrolati on novembre 4th, 2007
………si cercano amici,s’invocano amanti.
Schiaffi
Orizzonti perduti
Per scusa o cos’altro
lo chiamano bozzolo
da Trieste a Capo Passero
E’ il luogo privato
serve per ricaricare la mente
Non credo
non credo
Troppo egoismo
Solo bugie
dario
Left by Dario Petrolati on novembre 9th, 2007