Per discoscese ripe ti cercai
ansante il seno di pensieri nuovi,
le scarse vesti rotte per i rovi
le carni offese eppur placate ormai.
La voglia, la lussuria, il “dai e dai”
peccaminoso e osceno, com’ai bovi
il giogo fur per me e più non provi
altr’alma quelle brame ch’io provai.
Poi tu Gesù mi raccogliesti ignuda,
sudicia, indecorosa e dal peccato
intrisa dentro all’anima e nel cuore,
come madre amorevol che socchiuda
l’imposta per il pargolo assonnato
placasti ogni mia pena col tuo amore.
Maria Pia Pistelli