“Zucca
Barucca
Zucca
Barucca
Barucca
magna la zucca,
la magna senza pan
e scureggia com’ un can ”
Ahimè! I fanciulli,
giù, per la via,
tra i lor trastulli,
la litania.
Eppur ritento,
con rime e cuore,
con stile attento,
gloria ed onore,
di boria tronfio
mi pavoneggio,
il petto gonfio
e, oddio! Scoreggio.
Scusate eletti,
so ch’è volgare,
ma a denti stretti
vo a confessare
che di tal male
è ahimè cagione
il mio ancestrale,
tristo cognome.
Pargolo mite
e assai pensoso
per molte fiate
mi venne eroso
l’amor mio proprio,
l’autorispetto,
con tale obbrobrio,
con tal dispetto:
quell’infernale,
atra canzone
che fece il male
del mio cognome.
Così il destino,
per quella rima,
a quel bambino,
sì come lima,
limò il futuro,
lo fe’ istruito
d’essere oscuro
per l’infinito.
Ognun poi sa
come a Barucca
miglior non cada
di rima in zucca.
Sono turbato,
anelo onori,
ma rassegnato
ai miei dolori,
in picciol lato
bramo restare,
inascoltato,
a scoreggiare.
Xxyyzz Barucca
in arte
bubùsettete
bella bellissima
Left by enrico dignani on dicembre 21st, 2006