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Sentirsi soli
rende liberi:

La solitudine
restituisce
nel dolore

La libertà
che gli altri
ci sottrassero

Con le loro
piacevoli menzogne.

Giuseppe Bottazzi

3 Responses to “ἡ ἀνδρεία”

    no
    per favore
    non regalarmi solitudine
    anche se profumata
    primaverile
    che magari sa di femmina

    non sopporto
    il buio
    un pensiero solo
    appeso
    quasi per cadere

    fammi rumore
    prigioniero
    magari.

    dario.

    L’andreia, ovvero il coraggio: la virtù etica per eccellenza secondo gli antichi Greci; la virtù che spinge l’uomo saggio a lottare per la verità e la bellezza.
    La solitudine, di cui parlo in questi versi, è propriamente l’angoscia, la quale ci pone di fronte alla radicale libertà della coscienza: una libertà che è responsabilità piena – nel bene e nel male.
    La piacevole, persuasiva, interessata menzogna altrui ci propina invece – e quotidianamente – un’immagine fasulla della nostra persona: l’immagine dell’assoluta necessità di dover agire in un certo modo, dell’impossibilità di poter scegliere (e sceglierci) autonomamente, del perentorio dover conformarci a cliché imposti con vari ricatti – da quelli affettivi a quelli lavorativi.
    L’andreia di cui parlo, perciò, sta nel coraggio di affrontare quest’angoscia – questa ’solitudine’ – come occasione preziosa (seppur dolorosa) per rientrare in noi stessi, per riappropriarci della nostra natura autentica di uomini liberi.

    G.B.

    vedi giuseppe
    la solitudine
    tristezza paion sorelle
    e cosa siano a me non interessa
    anzi
    sento che visceralmente son figlie di matrigna
    e quando mi assalgono
    divorano la mente
    ogni raziocinio
    a me
    sino a ridurmi straccio

    con affetto scopro
    sento
    credo
    quanto scrivi
    ed è assai bello
    colto.

    dario.

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