Anna con tristezza, sua vecchia compagna, andava.
Senza fretta camminava, sicura della colpa che provava.
Con il pensiero della morte, certa lei era, della sua origine nera.
Il dolore, risposte non dava, ad Anna che verso la mamma camminava.
Dalla materna contadina, sicura del cammino, ascoltava il suo giusto destino.
La strada del peccato che fin da bambina aveva cercato, l’anima nera le aveva donato.
La religiosa contadina bene voleva alla piccina,
ma sapeva cos’era giusto fare per l’attesa della morte.
Veniva all’incontro il duca vincitore di un solerte sterminio.
Salutò la materna contadina che gaiamente gli diede la piccina.
Il duca senza pudore comprò Anna assieme al suo dolore.
Sicura dell’anima nera la piccola si avviò verso la notte che l’attendeva.
Contenta com’era della sua immeritata primavera.
Cristo che nessun peccato aveva, guardava e si chiedeva:
“In origine l’ho sterminato anche alla dolce piccina; come mai non l’ha capito la materna contadina?”.
Maria rispondeva: ” Triste la sorte della bambina, ignara dell’amore che anche lei avrebbe meritato”.
Emanuele Mobili