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Nuovi graffiti scrutando
ho smussato dalla salita
di via Monteverdi,
che s’esprimono sinistri
con le loro parole
irrequiete di carne e di nervi,
incollate secche
su creme di muri urbani.

Rappresentano
un brandello di arte
in codice non definitiva;
visionaria memoria
d’innocenti trame ingiallite
proletarie, seducenti
su croste un pò slavate
e fluorescenti.

Stralunate trame
che mi consumano, m’erodono
dolcemente
gl’occhi ad ogni passaggio sghembo,
ad ogni torpido cedimento;
che colpiscono la mia storia
le budella e il cervello
inconsapevolmente
senza porsi troppe domande,

e senza pormi troppe domande
ad ogni sguardo e lurido fraseggio
mi ricolpiscono
in questo atto presente
nefando, ammaliato
di plumbea pioggia incessante:

Disordinate impudiche trame
che convivono e giocano
con le mie partiture emozionali
di fragilità estrema
e sconosciuta libertà,
con i miei sentimenti lampi
di paura e tenerezza
sulle soglie dei corpi che han perso i conti,
sulle soglie danzanti della depressione.

Carlo Federiconi

4 Responses to “Graffiti”

    Perdurando i problemi ecnici su VS sono costretto, onde pubblicizzare al meglio questo comunicato:

    DARIO PETROLATI A SENIGALLIA PRESENTA “LUOGHI”
    Giovedì 4 Dicembre, alle ore 18,30 presso la saletta TV dell’ Albergo-Ristorante Bice in via Leopardi, 105, Dario Petrolati, rientrerà nella sua Senigallia, da Padova dove da anni risiede, per presentare il suo primo volume di poesie dal titolo “LUOGHI” edito a cura del Centro Studi Luccini di Padova http://www.centrostudiluccini.it/. Edizione con una tiratura di seicento copie, che in pochi giorni sono andate esaurite, tanto che si parla di già di ristampa.L’ autore, dopo la presentazione del volume, sarà ben lieto di offrirne una copia in omaggio, a tutti coloro che ne faranno richiesta, sempre compatibilmente con il numero di copie in suo possesso.Coloro che fossero interessati poi, a continuare l’incontro con l’autore,nella cena che seguirà,sempre presso il ristorante Bice, sono pregati di mettersi in contatto con l’ organizzatore Franco Giannini, per prenotare, o contattando con una e-mail: brontolone42@yahoo.ito o inserendo la richiesta come commento a questo stesso post pubblicato sul blog http://www.lospigolatore.blogspot.com/

    La Poesia

    Nel parlare comune, “poesia” significa due cose: per un verso è un discorso, o ragionamento, o comunicazione, in cui prevalgono elementi di ritmo, cadenze, ripetizioni, immagini che alterano i significati immediati delle parole e che gli conferiscono anche significati interiori. Poi c’è un altro significato: quando noi diciamo: “questa è poesia”, intendiamo dire qualcosa di elevato e di nobile, di rassicurante o di commovente o di rasserenante, di vivace, pungente, ecc.
    La poesia parla di qualcosa e nello stesso tempo parla di se stessa. La voce della poesia dice questo o quello, ma lo dice in modo che un effetto d’eco ci ricorda sempre che non la si può prendere in parola. Naturalmente questo irrita coloro che vogliono opinioni, vogliono scelte, sentimenti immediati. Ebbene questa sua ambiguità fondamentale è la sua lezione, una lezione insostituibile. Insomma, nella poesia ci si trova di tutto ma lo si trova ad una distanza tale che ricorda continuamente la necessità di prendere le distanze. Qualcuno alla fine del Settecento, scrisse che la poesia era un sogno fatto in presenza della ragione; forse sarebbe più esatto dire invece che la poesia è un ragionamento fatto in presenza di un sogno, cioè un discorso che in apparenza è un discorso come un altro cioè un discorso di amore, di dolore, di descrizione, di esortazione, di sapere, di sapienza che è fatto sotto lo sguardo di un fantasma, sotto uno sguardo che tutto tramuta, tutto apparentemente, come accade appunto nei sogni.

    Franco Fortini (pseudonimo di Franco Lattes)
    Fonte http://www.emsf.rai.it

    Natale
    (Francesco De Gregori )

    C’è la luna sui tetti c’è la notte per strada
    e le ragazze ritornano in tram
    ci scommetto che nevica, tra due giorni è Natale
    ci scommetto dal freddo che fa.

    E da dietro la porta sento uno che sale
    ma si ferma due piani più giù
    è un peccato davvero ma io già lo sapevo
    che comunque non potevi esser tu.

    E tu scrivimi, scrivimi
    se ti viene la voglia
    e raccontami quello che fai
    se cammini nel mattino e ti addormenti di sera
    e se dormi, che dormi e che sogni che fai.

    E tu scrivimi, scrivimi per il bene che conti
    per i conti che non tornano mai
    se ti scappa un sorriso e ti si ferma sul viso
    quell’allegra tristezza che ci hai.

    Qui la gente va veloce ed il tempo corre piano
    come un treno dentro una galleria
    tra due giorni è Natale e non va bene e non va male
    buonanotte, torna presto e così sia.

    E tu scrivimi, scrivimi
    se ti torna la voglia
    e raccontami quello che fai
    se cammini nel mattino e ti addormenti di sera
    e se dormi, che dormi e che sogni che fai.

    yyyeeeeeeeeeeeee….finalmente Micheleeeeeeee…….grandeeeeee

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