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Perché devo studiare
ognuno dei tuoi gesti
o chiederti se resti
anche se lavorerai?

Cos’è che senza noia
mi fa girar per strade
che so già a memoria
ma non mi sembra più?

Cos’è questo burrone
di quando non mi chiami?
non dirmi di un domani
che sia senza di te

Che è questo vagare
di pendolo nel vento
tra bene e male spento
di ogni volontà?

Carlo Boria

2 Responses to “Domande”

    Perché senza volontà?
    Perché prende a prestito la volontà dell’amata?

    Bellissimi questi versi. Profondissimi. Mi ritrovo appieno in ciascuno di essi.
    Vedo in questa poesia l’incertezza dell’amante e l’insondabilità ultima della volontà dell’amata.
    Il Desiderio e la Volontà… sembra quasi che queste due facoltà umane siano perennemente in lotta l’uno contro l’altra. Sembra quasi che il desiderio nasca dalla lontananza, reale o fantasmatica, della persona amata: un desiderio che la rende lontana anche se mi è accanto, un desiderio che ha il potere di distruggere la Volontà, la facoltà su cui dovrebbe fondarsi l’Amore: la capacità di deciderci per l’amore dell’amata, giorno dopo giorno.
    Ma, di fatto, la mia volontà di amare non è di per sé sufficiente a far sì che l’amata m’ami e mi resti accanto; Ella rimane libera, in ogni momento, di volere o non volere più stare con me.
    Ecco allora che nell’amante riaffiora l’incertezza, l’inquietudine esistenziale di chi vive l’amore; e con l’incertezza rinasce il Desiderio, che di nuovo, instancabilmente, ricomincia la sua perenne, dialettica lotta contro la Volontà, che spesso sembra soccombere, nullificarsi sotto la sferza del vento della passione, passione che genera angoscia e confusione nell’amante: un’angosciosa confusione che spesso rende incapaci di distinguere lucidamente tra ciò che è giusto e ciò che non lo è.
    Grazie, Carlo, per la tua poesia.

    NuevoRilke

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