Chi n’ vol ben’ ma S(e)nigaja
è ciec(h)
eppur c(i)’ha i occhi
e nun la sa guardà
p(e)rchè n’adopra mai
la vista sua.
Chi n’ vol ben ma S(e)nigaja
è matt’
p(e)rchè machì
disprezza ‘ndo’ camina
e fora arconta ch’ ‘l merit’
è anch’ ‘l sua.
Ma chi è nat’ a S(e)nigaia
e c(e) l’ha ‘nt’l cor’
alora i vol ben d’ sigura
e anch’ ‘l furastier’
da no’ s’ sent’
com’ a casa sua.
Franco Patonico
Le tue poesie in dialetto sono una più bella dell’altra…
Mi entusiasma il fatto di poterle leggere, di poter “ascoltare” dentro di me la parola scritta, che si fa voce nella coscienza; e voce della coscienza, la mia coscienza, che è una messe di ricordi, vicini e lontani, un affastellarsi disordinato, e per questo ancor più prezioso, di emozioni, anche molto forti.
Anche se il mio esser marchigiano appartiene ad altre terre (e altro dialetto), ho e avrò Senigallia sempre ‘nt’l cor’: Senigallia, “ove per poco il cor non si spaura”.
Grazie per le tue poesie in Dialetto Senigalliese!
NuevoRilke
Left by NuevoRilke on novembre 27th, 2008