Addormentami Kundalini serpentino
entro al letto di fiore giacinto.
Senza distrazione catexica
mia madre cosmica di fuoco…
e aspetto in stagno tuo
l’appello crescito d’indostane rose,
rilasciandomi unico alla riva
di sbaffo subcosciente
con l’impasto , la mente
acculturata del momento.
Tutto contro;
a scatole appese in macchiate scansie
di bucato sangue prefabbricato,
a struggenti e agibili dipendenze
aimè, foreste solcate in contrasto.
A schermi rugginosi
d’evasione e leggerezza
incassati con plastiche impressioni
di gusti e costumi,
(intossicanti fruizioni
in materialistici canali).
Carlo Federiconi