Scivola lenta
sul vetro
una lacrima di pioggia
s’arresta
continua poi indecisa il suo viaggio
ecco!
Ora cambia direzione
un soffio di vento
e spruzza leggera
nell’aria la sua libertà.
Paola Schiaroli
Scivola lenta
sul vetro
una lacrima di pioggia
s’arresta
continua poi indecisa il suo viaggio
ecco!
Ora cambia direzione
un soffio di vento
e spruzza leggera
nell’aria la sua libertà.
Paola Schiaroli
Something to say?
bella bellissima …..
C’era una volta un giardino sospeso.
Era un giardino che non poggiava da nessuna parte.
Dal di sotto si potevano vedere tutte le radici degli alberi e delle piante penzoloni.
Il terreno fermo, immobile, sospeso anch’esso appariva però ben umido e pur ben nutrito.
Nessuno si faceva domande su quel giardino. Per esempio nessuno si chiedeva cosa ci facesse lassù sospeso, oppure chi ce l’avesse portato o chi ci vivesse.
Dal di sotto del giardino sospeso si intravedeva una panchina ed anche un certo movimento.
Che qualcuno lo frequentasse era cosa certa perché in alcune ore, specie al crepuscolo, si sentivano strani crepitii e passandoci sotto, piccole zolle umidicce e scure cadevano sulla testa dei passanti che ormai ci avevan fatto l’abitudine.
Il giardino emanava grande profumo di gelsomini e mughetto. In alcuni momenti sembrava di poterlo toccare alzandosi appena un po’ sulle punte. Ma era una mera illusione ottica giacche in realtà distava parecchi metri dal suolo per poterlo toccare.
Pur essendo così a portata di mano però, nessuno osava guardare oltre. L’uomo si era da un pezzo spinto fino alla luna con missili e navicelle, ma mai lì. Eppure sarebbe bastato un piccolo elicottero , ma che dico, anche una costruzione più ardita del solito.
Ma nulla. Rimaneva lì, intatto ed incontaminato come il primo giorno che era apparso, trasportato da un vento caldissimo in un giorno di fine estate.
Solo una volta successe qualcosa di strano. Un bambino molto magro che era andato tutto il pomeriggio al luna park coi genitori, uscendo si era incapricciato che voleva un palloncino rosso. Il papà glielo aveva comprato, ma il bambino magro magro avutolo tra le dita si era inaspettatamente alzato in volo, andando ad incagliarsi proprio nel lato ovest del giardino sospeso.
Stette lì qualche minuto, poi il palloncino scoppiò a causa di un rovo ed il bimbo precipitò tra le forti braccia del papà che lo teneva d’occhio.
Da allora il bimbo emanò a giorni alterni un intenso profumo di fragola selvatica.
Ma la cosa più imbarazzante fu che da quel momento in poi, disse solo e sempre la verità.
DAL SITO DI INCAUTA
Left by enrico dignani on maggio 14th, 2008
goccia di acqua piovana
indecisa
forse più che sufficente
a dissetare insetti inesistenti
goccia di acqua immaginata
comoda per trarci un grazioso pensiero
o forse poteva essere l’ultima lacrima
di chi o cosa non sapremo mai
mistero
allora meglio fuggire su alle Grazie e cercare il padrone del pianto sconosciuto.
dario
Left by Dario Petrolati on maggio 14th, 2008
Brava Paola, i miei complimenti!
Ciao,
sal
Left by SalMessina on maggio 14th, 2008
Mia cara Passionale Sognatrice
Abbagliato dai versi della lirica, le chiedo con umiltà di poterla incontrare per colmare il vuoto e l’aridità del mio cuore.
Left by Bramo per te on settembre 10th, 2008