Sugli scaffali
sempre la stessa polvere
da tempo, tanto tempo;
e bottiglie di liquori
che non si riflettono più,
nell enorme sporco specchio
dietro di loro.
Cè un silenzio cupo,
a tratti sembra di
sentire una musica
ma è un’ illusione;
fa caldo,
l’ aria è bianca di polvere
e sole;
Io respiro caldo,polvere e
sole.
Monica
bella bellissima …
Questa volta la sensazione mi sfugge dalle dita
È davvero difficile fermarla e descriverla
E parla dell’imbarazzo del vedersi vestiti, tra amanti
Dopo una notte d’amore, di nudità
Dopo una notte passata a respirarsi
Magari ripartire l’indomani e con un treno
E spiarsi dal vetro fumè della carrozza dodici e trovare buffo che le gambe siano avvolte dai pantaloni
E i piedi imprigionati dalle scarpe
Il disagio di vedere il nostro corpo amato amante vestito è superiore all’imbarazzo pubblico della nudità
Ma è tutto vero
Sareste forse più a vostro agio proseguendo pelle a pelle
Sareste forse meno a disagio nel vederlo nudo che vi saluta dal binario tre mentre il treno parte
Lo star vicini vestiti vi catapulta a una realtà di ruoli privi di essenza che vi disgusta quasi
Ed allora un solo dettaglio può essere fatale
La perfezione di quel corpo nudo che davvero perfetto vi era parso durante la notte d’amore, può precipitare nella fossa del mai più per un colore male accostato o per l’impaccio di un pantalone troppo corto.
Scruto dal mio posto cinquantanove nascosta dietro il vetro fumè una coppia che si saluta come pesci in un acquario da dentro a fuori il treno.
Lui sul binario poggia gli occhiali da sole sulla fronte
E io precipito
Forse faccio pena se mi basta così poco per precipitare, ma non posso farci nulla
Io con gli occhiali da sole poggiati sulla fronte e con il portacellulare da cintura precipito
Precipito irrimediabilmente
DAL SITO DI INCAUTA
Left by enrico dignani on maggio 14th, 2008
Monica,
ti ricordi vero di DESIDERIO che scrivesti nel 1998?
Sei cambiata maturata più infelice o sola non so
Mi sembra vedere un quadro di Vespignani dimenticato all’ultimo piano
C’era un letto anche per dormire, ospitava per fare l’amore,un bagno con l’acqua gelata senza bidet
Le luci erano fioche e gli scalini 19 tra un piano e l’altro.
Io ci ho vissuto negli anni 70 a Milano vicino piazza 5 giornate,c’era come amico Dante Venier, ricordi la mia “Chi l’ha visto ?”e la sera da Piazza s.Babila si andava in giro disperati ma sicuri di fare all’amore chè in corso Matteotti o in piazza del duomo c’era sempre qualche ragazza che parlava di morte ma poi finiva a letto scordando ogni filosofia.
Tu ora come sei cambiata?.
dario
Left by Dario Petrolati on maggio 14th, 2008