Poesie Senigalliesi » Blog Archive » Non posso dirlo
Search

Nemmeno pensare

A disagio
uno strano stato d’animo
come se fossi colpevole
avessi rubato
negato
mentito

Invece son io
che ti faccio sentire
innalzata
immobile
sul piedistallo
in Prato della Valle

Ti senti guardata
desiderata
flitrata

Ti credi sudata
come se ti fossi già data

Neghi te stessa
mi preghi
tenti di farmi capire

Ormoni
si agitano
folli

Batte più svelto
il cuore

Ti prego capiscimi
ed altro supplichi
neghi ed affermi

Ti confondi
hai paura
vorresti fuggire
girarti
vedere se ti seguo ancora

Che fare

Che fare lo sai

Senti
tremando
toccami le mani
allora

Ad occhi chiusi
labbra indifese
una canzone maghrebina

Non capirai più nulla

Interamente ti amerò

Girandoti sul fianco
paga

Lentamente piangerai

Ti sentirò aggrappata

Paura di cadere
Anna.

Dario Petrolati
Padova 18 gennaio 2008
www.dariopetrolati.it

23 Responses to “Non posso dirlo”

    errata corrige:ti senti guardata.
    dario.

    vogliate scusare:

    Ti senti guardata
    desiderata
    filtrata.

    Grazie
    dario.

    bella bellissima .. spirito indomabile.

    ENRICO,
    grazie per essermi rimasto amico
    sempre mi fai sentire rimorso
    per non essere stato con te
    giù a Senigallia
    Verrò io a cercarti
    ti farò sapere la data esatta
    col libro ” LUOGHI ”
    Ormai è solo questione di giorni
    sia la Regione che gli Enti promotori
    la Casa Editrice
    i presentatori pe la Città di Padova
    sono al palo.
    Io sono passato oltre
    raccolgo lettere e dovrà essere
    anzi è la storia semplice e dolorosa
    di un uomo e due donne.
    Autobiografia con altri nomi.
    Mi rivolgerò a Michele Pinto con la documentazione e per un riguardo che debbo allo stesso Michele.
    E’ persona purissima ed onesta.
    Michele sa difendersi da solo
    All’evenienza , tutti intorno a lui.
    Spero non ci sia mai bisogno.
    Grazie ancora Enrico,
    dario.

    La poesia è bella. Come (quasi) sempre. Ma è poi vero che sai amare le donne? La tua “intervista” su VS mi ha convinto di no. Se non le rispetti, non puoi amarle. Ciao.

    eh si SMILE è dura e confusa la vita è nome dato così distrattamente chissà da chi
    i dubbi le delusioni le rabbie mi hanno fatto disfare quel poco che avrei potuto forse tentare.
    io non so amare io guardo penso e mi sento solamente più distante da tutti
    ciao anche a te, scrivere è un mio limite come il pensare creduto mi dispiace sempre dopo e quel che è peggio mi merito quello che ho.
    i soletti erano bellissimi
    e quei giorni mi sembrano solo di averli sognati
    immeritatamente
    c’è sempre chi gode quando gli altri cadono o sono in ginocchio
    non è bello
    ciao SMILE,dario

    SMILE,
    tu sai cosa è la vita
    sai come è fatta complessa
    impietosa
    da sempre vergognarsi solamente
    i giudizi espressi sulla mia intervista di Giulia ( molto brava e carina ) riferitimi chè non li ho letti sono feroci impietosi
    traspare odio e gioia e…………….
    Peccato io non ho mai mentito però
    La mia vita sbagliata ha causato la infelicità di 2 persone consapevoli che assieme si sono perdute
    E’ complessa e triste la esistenza a 2 con i soldi carattere e coraggio forse le cose avrebbero potuto prendere una diversa piega.
    O forse continuare a tacere, tacere agli altri.
    E’ feroce assalire chi sbaglia e giudicare gli sbagli degli altri è veramente cosa cattiva
    Comunque mi serve di lezione
    Di amici così impietosi non credevo di averne.
    Nemmeno loro saranno felici ed a posto con la coscienza
    ciao SMILE

    Gli amici “devono” essere impietosi, e dirci sinceramente quello che pensano di noi. Se sono amici. Altrimenti sono solo inutili compagni di merenda. Io sono fortunata: ho amici così che mi hanno fatto solo del bene. Inoltre, ci tengo a sottolineare – anche per gli altri che ci leggono – che i miei non sono giudizi. Non sono solita sputare sentenze: ognuno di noi ha il diritto di vivere e comportarsi come crede. Però, credo di avere anch’io il diritto di dire – anche duramente, perché no? – che non condivido. O vogliamo continuare con l’ipocrisia?
    Insomma, sì, sono stata dura. E sempre lo sarò quando sento un uomo (una donna) che assegna alle donne (agli uomini) i pensieri e le emozioni che solo a lui (lei) fanno gioco. Dopo di che, ti sono amica lo stesso. Il tuo comportamento, del resto, è molto frequente. Quasi normale, direi. Ma non mi piace. In te, come in altri. Tutto qua. Ciao, :-)
    P.S. Assalire chi sbaglia è feroce. Hai ragione. Ma io non ti ho assalito perché hai sbagliato: sapessi quanti sbagli ho fatto io! Sono stata dura (senza “assalti”) solo perché nella tua intervista dei tuoi “sbagli” (perché poi chiamarli cosi?) ne hai fatto quasi un “vanto di vita”… E questo mi sconcerta e mi fa pensare che tu ti sia voluto costruire intenzionalmente un “personaggio”. E i “personaggi” non mi intrigano neanche un po’. Preferisco gli umani. Mi piacerebbe scoprire che lo sei. Ciao, :-)

    Caro Dario vorrei dirti che penso di esserti amico, vorrei esserlo sinceramente, al tempo stesso confesso di condividere le cose che ti ha detto Smile. Ammiro molto il suo coraggio e la sua franchezza, io non ne sono capace. Capisco che tu ti senta ferito, in parte è inevitabile, anche io avevo creduto di percepire dell’astio nei commenti che ha fatto su VS alla tua intervista, ma leggendo ora quello che scrive qua mi rendo conto di essermi sbagliato. Non credo di sbagliarmi invece se ti dico che Smile è senza ombra di dubbio la migliore amica che tu hai trovato qua, forse l’unica vera amica, proprio perché ha avuto il coraggio di dirti apertamente queste cose dure. Significa che ti te si cura e s’interessa, è questa la vera amicizia secondo me e di questo dovresti essere davvero contento credo. Sei stato colpito, ma non affondato Dario. La scialuppa di salvataggio che ti è stata lanciata mi sembra di grande valore, molto più della falla aperta al tuo scafo che può essere facilmente riparata.

    Caro Leo,
    grazie per quello
    e come lo dici
    Ho bisogno
    bisogno
    necessità assoluta
    di avere accanto fisicamente intendo
    un amico
    un’amica
    che mi parli mi dica mi chieda
    non mi sono mai integrato
    ovunque sono stato
    sempre straniero
    ospite
    dialetti diversi
    E la mia ” confessione ” con la bravissima Giulia
    mi pesa
    solo poi leggendola ( i commenti non li ho letti li conosco per vie traverse )
    mi sono vergognato
    era una giornata nuova per me
    e mi sono lasciato andare a futili stupidi Amarcord
    Non mi pento
    solo mi vergogno e spero ( troppo comodo ora ) che pochi
    l’abbiano letta
    Pare invece non sia così
    Addirittura dalla Linea Crociere Costa
    un nipote dimenticato chissà dove
    si è premurato di mandarmi una mail
    Olga mia vittima con me però
    adesso è anche più sola
    Immagina..
    Grazie anche per non avermi sbattuto la porta in faccia
    Mi sento così a disagio ora come se mi sopportaste tutti
    io non voglio compassione e nè disprezzo
    buttare via così………..
    mi dispiace tu Leo forse hai capito più di tanti
    dario

    Chiunque ha pensato cose sgradevoli di me
    ha ragione
    Prima di dire guardiamoci allo specchio
    tutti
    però
    Non siamo belli
    Il paradiso non esiste
    L’inferno lo fa chi crede di avere diritti su gli altri
    dario

    Dario, sei incorreggibile. Prima fai “mea culpa” (perché poi? sei grande e vaccinato e hai diritto di dire ciò che credi…). Poi, come sempre, cerchi di consolarti attribuendo anche agli altri i tuoi stessi limiti… Insomma, mai una volta che tu dica: “Ho sbagliato, cavolo, scusate”. Punto. Oppure: “Sono così, so che forse sono sbagliato ma è più forte di me. Accettatemi lo stesso, per favore…”
    Che c’entra dire: “Si, ma…” Che ne sai tu che anche gli altri guardandosi allo specchio possono vedere quello che ci vedi tu nel tuo? E poi, chi sei tu per consigliare a tutti – dico tutti – di darsi “una guardata”? E perché scrivi che “non siamo belli”? “Siamo”…? Magari chi ha fatto ammenda sul serio dei propri errori, riesce a vedersi, se non bello, accettabile.
    Il sentire è una cosa personale, Dario. Non possiamo MAI attribuirlo agli altri. Soprattutto per scusare noi stessi: “tanto, rubano tutti…”
    Quand’ero piccola e dopo aver sbagliato, se dicevo a mio padre che voleva punirmi: “Sì, ma pure la mia amica ha fatto così…”, lui mi rispondeva: “Tu pensa per te!” E la punizione diventava – giustamente – più pesante. A te non deve essere capitato… E allora, giudichi a destra e a manca per scusare te stesso. :-(

    P.S. Ovviamente potresti anche dire: “Non credo di aver sbagliato. Ognuno è fatto a modo suo. E io sono così. Mi volete bene lo stesso?”
    Sarebbe più onesto e più simpatico. Ciao.

    Ciao Leo, scusate se mi intrufolo ma colgo lo spazio per dirti grazie, devo a te la conoscenza di questo sito…ero al premio spiaggia di velluto quando ne hai parlato..Grazie ancora Leo

    Non sempre ho il tempo di bazzicarlo, questo sito. Ma le tue poesie le leggo sempre volentieri… Allora, grazie a Leo e pure a te! Ciao, :-)

    Non ho un istinto a commentare molto coltivato..però le tue poesie mi soffermo ad ascoltarle…e capita che sorrida :-) ..ciao smile

    Eh. si, cari amici tutti,
    sono incorreggibile e quel che è peggio non mi faccio mai capire e la colpa o difetto è mia senza dubbio.
    Mi spiace avere deluso ,qualcuno aveva fiducia o fede in me ?,no,ho combinato un pasticcio volgare e può sembrare che voglia coinvolgere e giustificare.
    No.
    Anche quì ho sbagliato sia per l’emozione che per il dispiacere di essermi messo in piazza.
    Non sono saggio e nemmeno altri pregi o vantaggi ho, nonostante gli anni,solo impulsivo prima parlo e poi penso, dico quello che sento eppoi mi accorgo che con un poco di cautela tanti malintesi li avrei potuti evitare.
    Desidero comunque che la mia esperienza di vita serva a che nessun altro compia i miei stessi errori.
    Chi sbaglia paga.
    Adesso, se possibile , parlate di altro, di cose e fatti più interessanti,io sono solo una piccola cosa per lo spazio ed il luogo.
    Grazie a chi mi resta amico.
    dario.

    SMILE,
    questo è per te:
    grazie per i consigli i soletti e sai quanto mi sollevino
    non ho voluto nè essere nè sono un personaggio
    io sono una persona …..così……….
    Auguri ed anche saluti, quello che puoi o vuoi accetta.
    Vorrei essere più sereno per poter con calma farmi capire.
    Ciao
    dario

    …………non è un diario in pubblico.
    Se c’è chi è curioso o vuol sapere come sto vada sul mio blog.
    Adesso per cortesia parliamo di Penelope o del busto di Pio IX alla stazione di Senigallia.
    Il busto del beato concittadino io non l’avrei messo,chi non l’ha fatto rilegga la Sciarada di Papa Mastai scritto da Andreotti.
    Ma cari Senigalliesi perchè avete commesso un simile atto, non vi capisco.
    dario

    Bene Dario, parliamo d’altro, proviamo a parlare d’altro, questo mi sembra l’atteggiamento giusto. Magari proviamo a parlare delle poesie visto che questo è un sito di poesie in fondo, non un sito per cuori solitari o per diari in pubblico come dici giustamente.
    Proviamoci.
    Lo so: pur scrivendo poesie ci viene da ridere al pensiero di definirci poeti, figurarsi a fare i critici letterari. Ma se abbiamo la faccia tosta e il coraggio di pubblicare come poesie delle “ciofeghe” immani, e qui dentro indubbiamente di “ciofeghe”ce ne sono tante, assieme a molte cose belle per fortuna, allora troviamo anche la faccia tosta e il coraggio di esprimere dei giudizi, anche quelli cattivi, magari un pochino motivati possibilmente. Delle belle discussioni letterarie, anche delle belle litigate perché no, sarebbero molto divertenti e molto utili. Mi rivolgo a tutti, proviamoci dai!

    Per Lorenzo: caspita, sono proprio contento di quello che mi dici, per due motivi: primo, perché significa che quella sera li, a S. Rocco, nonostante la totale confusione mentale e l’emozione che mi ha fatto quasi svenire, ho farfugliato almeno una cosa comprensibile, secondo, perché trovo che con le tue poesie questo sito ha fatto un ottimo acquisto, se è anche un po’ per merito mio ne sono davvero felice.

    Caro Leonardo,
    grazie per aver raccolto il mio appello.Prima che mi dimentichi o sfugga di mente ti suggerisco ,se permetti,di rintracciare Magris sul Corriere di ieri martedi, no mi sbaglio di lunedi quello ove era allegato in omaggio Paperino.Ti suggerisco Magris in quanto c’è un suo tupendo come sempre articolo ed un servizio bellissimo sul Albert Camus.Le battaglie politiche dell’algerino Camus nella difesa del pensiero e della cultura della sua patria.Quanto dovette con dignità e coraggio sopportare e combattere De Gaulle che si permetteva di umigliarlo approfittando del suo potere carismatico.Ma il Camus di Sisifo e dello Straniero seppure meno publicizzati di Sartre almeno quì da noi in Italia hanno acquistato nobiltà col passare degli anni.Se hai tempo poi tenta di fare un parallelo tra i due modi esistenziali confrontali e quando avrai tempo sappimi dire le tue conclusioni.Pensa che quassù a Padova una suora laica si è laureata col massimo ( 32 anni )portando come tesi l’oggetto di cui sto scrivendo.Ha avuto un bel coraggio ed ha stupito molti.Io uterinamenteho sempre parteggiato per Camus anche perchè Sarte aveva una corte partigiana ai suoi servizi che poco mi piaceva.Se Hai qualcosa di Magris leggilo è enorme,quassù a Trieste è sempre al Caffè seduto che legge e scrive davanti al mare e nulla gli sfugge.L’anno passato era tra i candidati per il Nobel, c’è l’ultimo libro della moglie che lui ha completato profondo e dolorosissimo.Mi sfugge il titolo.Tu piuttosto come stai , ti sei rimesso vero, e bravo per l’acquisto di Lorenzo, hai avuto fiuto.Salutami per favore la mamma e Patrizia.Finalmente ti rileggo e forse capisco quanto tu mi dici chiaramente onestamente.Grazie per la tua disponibilità,
    dario

    ………..ho ritrovato il titolo:LEI DUNQUE CAPIRA’ di Claudio Magris e Marina Monego-Madieri edito da Garzanti.
    Ci vuole forza ,credo sia un libro da ricordare per sempre.
    Costa , mi pare massimo 9 euro,
    Lo consiglio caldamente.
    dario,

    Va bene , va bene , mi riferisco a Lei duenque capirà,ma perchè questo tristissimo libro quasta esperienza di vita sanguinante massacrata deve essere commercializzato e distribuito come opera di Claudio Magris?.Lui ha portato a compimento le riflessioni il dolore i dubbi la vita spezzata scritti e non potuti finire della moglie, cervello altissimo,per onestà intelletuale Magris lo dice ma il libro è distribuito e venduto come opera sua dall’editore.Questa è una delle troppe cose che non capisco.Il testamento di Marina Monego porta il cognome del marito.
    dario

Something to say?