Poesie Senigalliesi » Blog Archive » Cocotte 2007
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Profumata morte
e
misteriosa

Ermetica espressione

Sulle panchine di Trieste
Piazza Unità d’Italia
soffiavi fiato
in bocca
a me

Su le tue labbra
posai l’ultimo dubbio
come fiore rubato

E c’era pure
l’albero di Natale
nel giardino dei giochi

Schumann immobile
muto
Era il suo piano
senza corde

Ascolto
sogno
vedo

Tutto mi sembra.

Dario Petrolati
Padova 26 novembre 2007
www.dariopetrolati.it

22 Responses to “Cocotte 2007”

    …………………………….Giulia sa.Con segreti di ragazza in nome dell’amicizia conserva il segreto.Giulia conosce la trama inizio ma non fine.Quale sarà la conclusione se sarà dramma o commedia ella forse percepisce perchè donna.Nella Trieste dei folli ove le menti liberate fanno il bagno a Miramare anche d’inverno si aggira furtiva una sfida impossibile: fascino segreto di femmina coltissima prepara l’appuntamento ad un poeta che sa solo piangere.
    dario.

    Anna Menichetti pare sappia sempre anche se non conosce di persona
    Stamane ha spiegato facendosi capire TELEMAN ed io sono corso con la testa al 10 maggio quando a Castelfranco 4 ragazzi di mattina provavano provavano sino a trovare la nota quell’accordo e la ragazza in jeans saltò a braccia larghe stringendo l’archetto e il violino gridando vittoria.
    Tutta la città era distrattamente in chiesa a pregare io solo in piedi al Teatro Accademia ho visto sentito.
    Sono stato fortunato.
    dario

    bella bellissima … buon giorno Dario azzardo a pensare che saresti
    adatto a mettere su una radio privata .. io fossi capace la chiamerei Radio Limone
    ciao

    Enrico,
    grazie per avermi letto,a parte il nome spiritoso , Radio Limone andrebbe benissimo.Il ricordo di quella mattina a Castelfranco Veneto non scomparirà finchè avrò un pò di luce in testa.Ero andato per vedere la Pala del Giorgione ,restaurata appena,ma quella giornata era invasa da parenti e bambini in bianco per la prima comunione.Proprio mi arrabbiai.Pascolando da un bar all’altro a bere caffè sono capitato davanti al piccolissimo barocco teatro di città.Porta il nome di Teatro Accademia e dopo il lungo prezioso restauro incanta solo a vederlo.Sembra una bomboniera per i colori delicatissimi e le rifiniture orate che corrono bizzarre tra un palco e l’altro.
    Se decidi e puoi,anche questo ti farò vedere.
    Bisogna scappare Enrico fuggire andare fermarsi fare qualcosa per trovare almeno un attimo di pace.
    Quando potrai andremo in giro facendo gli stupidi,io lo sono già.
    Stammi bene e sempre grazie per le tue visite
    dario

    Fuggendo e arzigogolando vecchi pensieri e ricordi, la pace non si trova, io credo. Fermandosi e ascoltando solo il silenzio della mente, certamente sì. Ciao, :-)

    Per caso solo per caso,stavo comprimendomi lo stomaco dopo avere ingerito un antidolorifico in dose sbagliata,sono caduto sul tuo pensiero SMILE.Il tuo suggerimento stupendo da donna oltre che intelligente tanto buona mi ha colpito quando corri sicura e per un attimo,dopo la virgola,spezzi la frase ( IO CREDO )sussurri e metti il punto.Desideri aiutare ma il dubbio, così di sfuggita ti cade di mano.E dopo averci sollecitato indicato col tuo carissimo pensiero ti sfugge quell’io credo commovente.Grazie del tentativo educato,grazie SMILE,è dura vero?.
    Ciao.
    dario

    L’ “io credo” non è dubitativo, Dario. Sta solo an indicare che per me “è” così. Per me. Ma non pretendo di essere la depositaria delle verità del mondo e delle menti umane. Ciao, :-)

    Porca miseria ladra, SMILE,io con te sbatto sempre la testa.Avere torto o ragione non mi interessa ma mi dispiace che tu la prenda sempre così.Io mi ero commosso e tu mi stai a dare una lezione e non solo di vita poi.Anche di lingua , mi correggi e solo perchè sei educata non mi dai dell’ignorante in italiano.A rileggere quell’ non lo rinnego è tenero SMILE non puoi negare che un dubitativo sia meno affascinante di una forma corretta educata grammaticalmente.Lascia scivolare qualche v olta , che si possa non sempre essere più forti,sicuri,se per te è così, fingi che almeno una volta si possa essere teneri e dubitare di qualche certezza.Sai e lo sai bene che a forza di avere sempre ragione si può anche vincere e rimanere con le mani vuote e cercare , non dico spesso, una volta, nella vita almeno qualcuno che ci capisca.Chè di certo non possiamo sempre avere ragione,se così fosse allora diamoci ai numeri nel senso delle pure addizioni e sottrazioni,matematica pura, arida anche se non semplice.
    I sentimenti sotteriamoli sotto terra lontano assieme agli avanzi.
    Spero di essermi fatto capire, ma non fa per me questo modo mio da saputello.Meglio stare sul ciglio di una strada ed aspettare.
    C’è gente, forse poca,che con umiltà capisce lo stato d’animo …
    Ciao SMILE,io i soletti non imparerò mai a farli e si che i tuoi li conto sempre con piacere.
    dario

    ” mi è sfuggito il tuo io credo ”
    dario

    L’ “io credo” sta proprio a significare che non voglio avere ragione. Anzi. Quello che affermo è da applicarsi solo a me. Ma se si applica solo a me, ed è dunque una mia certezza, che c’entrano i dubbi degli altri? E perché tutta questa tua insistenza nel voler farmi venire dubbi che non ho? Ad ognuno la sua vita e le sue certezze ed incertezze, Dario! Ciao :-) :-)
    P.S. E non ho nemmeno intenzione di sotterrare i sentimenti.

    SMILE,
    vorrei dirti
    parlare
    chiarire
    Per me
    per la stima che ho per te
    “credo”
    “penso”
    “suppongo”
    sia meglio io taccia
    Insistere da parte mia
    sarebbe sciocco
    Ad altri tempi allora.
    Grazie per i soletti
    2 addirittura
    li ho molto graditi.
    dario.

    SMILE,
    che ognuno debba cullarsi con le proprie certezze ed incertezze
    che anche tu
    io
    a ciascuno il proprio dubbio
    Beh. non è un bel modo di solidarizzare ( chiamalo come ti pare )
    I sentimenti rispecchiano
    sensibilità
    solitudine
    amore
    odio
    indifferenza
    Cara SMILE
    i sentimenti sono delicatissimi
    di chiunque
    Come si fa a pensare
    immaginare : Sotterrare i sentimenti
    proprio non riesco a capire
    Avere carattere
    dignità
    onestà
    ……………ma i sentimenti SMILE
    solo pronunciarli è delicatissima cosa.
    dario

    Strani esseri, gli uomini. O negano i sentimenti, oppure ne fanno il solo oggetto del loro esistere (in questo caso, sono chiamati “poeti di mestiere”). Insomma, pare quasi che il genere maschile conosca solo due stati: spento o acceso. Come gli elettrodomestici.
    Il genere femminile è molto meno perentorio: pronuncia i sentimenti senza paura, ben sapendo che non sono affatto delicati, anzi. Sono il senso della vita. E la vita è forte, non debole.
    Coi sentimenti, anche contradditori tra di loro, il genere femminile ci convive fin dalla adolescenza, momento in cui la società indica alle donne la direzione auspicabile per la loro vita, non necessariamente in sintonia col loro sentire. La “società”: genere femminile ma sostanza maschile. E se e quando le donne finalmente si ribellano e chiedono di essere rispettare nel loro essere e nel loro agire (non necessariamente condivisibili da tutti, ma questo è il senso della parola “libertà”) i maschi insistono nel voler indicare loro come dovrebbero essere e come dovrebbero agire. Se non sono soddisfatti in questo loro paternalismo non richiesto e non voluto – che pare l’unico modo da loro conosciuto per attribuire a se stessi una identità – fanno labbruccio e pare dicano alle donne: “Io te l’avevo detto: non ti lametare, poi…”. Insomma, il confronto lo vivono immediatamente come “conflitto”, e dall’ “On” passano all’ “Off”.
    Tutto ciò fa pensare che la libertà femminile per gli uomini non sia un presupposto, ma una concessione. Come quando decidiamo di togliere il guinzaglio al cane dicendo: “Vai, sei libero. Ma non ti allontanare”.
    Certo, qualcuno fa eccezione. Sono i saggi e i “puri di spirito”, coloro che dalla loro vita hanno avuto tali e tanti batoste da rispettare fino in fondo quella altrui (un saluto a Franco). Oppure, chi ha scelto di accettare la propria complessa identità, qualsiasi essa sia, magari giocherellandoci su (un saluto a Digna). Ancora, chi continua a cercare la propria identità con umiltà e impegno continuo, come fanno le donne, ben sapendo che “i personaggi” e le “maschere” ci soffocano, prima o poi (un saluto a Leo). :-)

    P.S. Dimenticavo: ci sono anche gli uomini che decidono con coraggio, e rischiando del loro, di non censurare in nessun modo le opinioni altrui, anche quando sono espresse in pubblico, dando un senso concreto alla parola “Libertà”: grazie Michele. :-)

    Vedi SMILE ,la tua lezione oltre ad averla compresa mi è sembrata colma di risentimenti presentuosa inutile alterigia.Il tuo spiegare e distinguere fra uomo e donna,il diritto di sentire di più di un sesso,ringraziare
    nominando i nostri comuni amici,Franco,Leo,Michele,Enrico ,mi fanno supporre che debbo avere toccato un nervo scoperto della tua sesibilità od anche commesso una gaffe,involontaria stavolta.Comunque il tuo spiegare e voler convincere quanto sia distante e puro lo spirito femminile dall’altro onestamente l’ho trovato anche involuto.La tua spiegazione ha toni di risentimento e non troppo velatamente inciti a prendere posizioni che oltre a stupirmi mi amareggiano pure,suppongo non ti dispiaccia,però tutto questo tuo spiegare,tentativo non nobile,mi ricordano l’acre sistema di indicare a dito un nemico subdolo da tenere lontano.Non credevo proprio di avere suscitato un simile vespaio,di certo ti rendi conto che la partita la stai giocando in casa.Qualora fossi sconfitto desidererei esserlo con l’onore di un linguaggio
    più semplice,se per rispondermi vuoi attendere fallo pure; spero vivamente si tratti di un macroscopico cumulo di malintesi.
    dario

    Come sempre, “senti te stesso” e non gli altri. Anzi, ti “ri-senti” e non leggi. La mia non è una lezione, è dire ciò che penso: opinabile, certo. Ma senza astio, che non ho ragione di provare, evidentemente. Perché mai dovrei provare astio per chi non la pensa come me?
    Insomma, Dario, tu non discuti mai dell’ “oggetto” di quanto ci scambiamo su queste pagine, ma ti fai immediatamente “soggetto”, decidendo (arbitrariamente) che quello che io scrivo è una critica a “te” (centro dell’universo) e non l’espressione del mio sentire. Per me, tu semplicemente esemplifichi quel paternalismo maschile che io rifiuto, tutto qua. Pare – e sottolineo “pare” – che la donna per te sia solo l’occasione, indipendentemente dalla sua natura, per provare i sentimenti che ti piace provare: non altro. Non solo tu, del resto, appari così (e sottolineo “appari”, perché posso anche sbagliarmi: non ti conosco). Molti uomini si comportano allo stesso modo: la donna è solo la realizzazione delle loro convenienze. Ma anche questa è solo una “mia” opinione. E allora, se ne sei capace, discuti dell’ “oggetto”, eventualmente.
    In sintesi, nessun “nemico”, nessun “vespaio”, nessun “nervo scoperto”, come dici tu: questi sono solo insulti alla mia (poca) intelligenza che non sei autorizzato a lanciare. Perché il mio era solo un ribadire una differenza tra generi che c’è – è indubbio – e che può spiegare i diversi comportamenti di uomini e donne. Ma a te pare interessare ben poco. E a me, peraltro, interessa anche meno convincerti.
    Sempre disponibile a cambiare parere. Stammi bene, se puoi, :-)

    P.S. Passo e chiudo. :-(

    Cara SMILE,
    credo in molte delle osservazioni che sollevi tu abbia ragione.Però c’è un però che mi pesa e non lo sopporto.Logicamente tu cerchi di farmi comprendere un punto di vista di osservare e giudicare la essenza della vita da donna intelligente e sensibile,però e quì c’è il però che mi pesa e duole chè io ci tengo alla tua stima al dialogo reciproco ( lo sai benisssimo ),ma quando mi metti nel gregge nel mucchio io mi dispiaccio,colpa mia.Io non mi azzardo minimamente a cosiderarti UNA donna , tu hai la tua sensisibilità e tante altre doti e difetti ,forse,che sono tuoi .Mi spiego la tua personalità e figura non vanno mescolate alla massa, la sera il giorno l’ora i minuti sono solo tuoi in positivo e mi auguro pochi in negativo ,vedi SMILE io non mi sono spiegato e fatto capire ed allora mi sembra di essere accusato di desiderare volere pretendere di essere al centro del mondo,i miei problemi i miei interessi non vanno confusi con quelli degli altri, io appaio SMILE, NON sono e tu lo sai lo hai capito da un pezzo,ci sono situazioni occasioni turbamenti che sono maschi e femmine.La solitudine il dolore la felicità ( che cosa sia non so ),appartengono ad entrambi i sessi,io me ne guardo dal volerti convincere e su cosa per cosa poi?.Il dubbio sempre perennemente accompagna la nostra esistenza, almeno per me,io non riesco a fare i distinguo,siamo umani e molto molto soli.SMILE io credo,anzi spero, che parlandoci come se fossimo vecchi amici,tanti dubbi pensieri poco simpatici sparirebbero,desidero, quanto sarai disponibile parlare serenamente con te e riprendere un filo del discorso che invece di spezzarsi potrebbe rinforzarsi.In breve la tua amicizia mi è ( sarebbe cara ), non alziamo la voce e se ritieni alla luce del sole diciamoci, chiariscimi cosa è questa benedetta esistenza.A parte i soletti che mi fai sempre molto graditi, non usare se non ti pesa epressioni come se fossimo due sconosciuti:l’indifferenza mi pesa assai.
    Terribile quel passo e chiudo.
    Ciao SMILE,
    dario

    P.S.
    Cara SMILE ( non per formalità ),
    se possibile
    non feriamoci
    grazie
    dario

    Cos’è l’esistenza? Difficile dirlo, per gli altri. Neppure quella dei miei figli potrei raccontare.
    Per me – e solo per me – l’esistenza è l’insieme di tante vite, ognuna cominciata una mattina sentendo e dicendomi: “Alé, sono diversa. Si ricomincia…”. Poi, però, c’è sempre la vita di prima che fa capolino e s’insinua confondendo i sentimenti. Un po’ come capita trovando al mercatino del modernariato un giocattolo simile ad uno nostro dell’infanzia, oppure quando vanno di nuovo di moda capi d’abbigliamento che riecheggiano quelli di quando andavamo a ballare nelle feste a casa degli amici, rigorosamente di pomeriggio (adesso è il turno delle gonne “a palloncino”). Il vecchio sentire ritorna. I desideri che non siamo riusciti a soddisfare premono di nuovo per uscire. E si soffre un po’. Non per l’insoddisfazione di non averli potuti (saputi) esaudire, ma per la consapevolezza che ormai è fatta, andata. Lì sono, e lì resteranno per sempre.
    L’esistenza per me è questa. Un continuo rinascere quando meno me l’aspetto. Me ne accorgo dopo, quando è successo. E cerco di assecondare il mio istinto di vivere quell’altra vita che mi si presenta. Un po’ spaventa. Ma tant’é: meglio che restare a rimpiangere il passato. Ricordarlo con dolcezza, sempre. Amare i visi amati che sono rimasti indietro, pure. Restarci aggrappata, mai.
    Buona giornata a Dario e a tutti, :-)

    Carissima,
    grazie di più e meglio non potevo aspettare,grazie per essere stata delicata molto molto più di quanto desiderassi e meritassi.Stamperò la tua bella lettera e la nasconderò come segnalibro nel Meridiano di Yeats.Tento continuamente di andare avanti,ma per me è difficilissimo,intuisco solo il fascino e la sua grandezza.
    Non desidero esternare ancora,oggi,la mia commozione.
    Grazie SMILE,
    dario

    SMILE ,
    GRAZIE PER AVERE PERSO TEMPO A LITIGARE CON ME
    dario

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