Poesie Senigalliesi » Blog Archive » A Penelope
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Perline colorate bagnano il suo volto
da onde che si innalzano sospinte dal vento.
Esse scendono come lacrime giù sulle gote
Infondendo al suo viso gioia e dolore.
Mesta, ma solenne,
non osa guardare il mare, ascolta, senza rimproverare.
Essa aspetta con pazienza,
come quelle catene al ceppo il suo amore,
quell’amore di vite legate a promesse
che hanno affidato ad un lucchetto
il loro eterno amore.
Essa ascolta, non si corrompe,
guarda tutti con la sua mestizia,
e con un sorriso velato da un dolce sguardo,
essa dona il suo dono più bello: La sua semplicità.

>strong>Gilberto Cavallari
Senigallia, lì 19 Novembre 07

11 Responses to “A Penelope”

    Con tutto il rispetto per Gianni Guerra, Penelope non la sopporto!
    E’ un inno alla volgarità. Al consumismo pure di sentimenti che sono – e dovrebbero rimanere – privati. Privatissimi. Un lucchetto per rendere eterno l’amore? “Ma mi faccia il piacere…!!!” diceva il Nostro grande.
    Spero che qualcuno prima o poi la rimuova e faccia tornare la punta del molo quella che è sempre stata: il luogo di passeggiate solitarie ad ammirare gli spruzzi delle onde, i gabbiani e gli scogli incrostati di alghe e conchiglie.
    Quella poveretta a tette nude e carica di lucchetti fa solo pena. :-(

    bella bellissima .. qualsiasi cosa dica Smile per quello che mi
    riguarda la intendo autorizzata al qualsiasi.

    Scusami Smile per l’ intrusione….. sono d’ accordo, hai perfettamente ragione ! Brava !

    Vero

    io La Penelope in oggetto l’ho vista dapprima in cartolina non sapevo della sua esistenza e prima di riprendere il treno per Padova sono andato alla Punta del Molo.L’iniziativa e la statua chiamarlo monumento mi è piaciuta artisticamente ed oltre.Non so oppure so e non voglio offendere alcuno il perchè di questo attacco.L’ultima volta che venni a Senigallia mia città natale ho trovato con amarezza una cementificazione selvaggia che ha cambiato orribilmente molta parte del mio paese distruggendo le Saline il Viale dei Pini La Gabriella e tutta la zona ove c’era l’Italcementi e la Sacelit tutto raso al suolo per edificare un nuovo quartiere residenziale che sarà collegato alla città con una bretella sollevata.Solo il Camino 1 dei due del Cemento è rimasto.Quando i vecchi poveri lasciavano Senigallia il camino era l’ultimo pezzo di terra che vedevano con lacrime nascoste.Altro che sirenetta e Penelope, cari Senigalliesi anche il busto a Pio IX alla stazione, la storia della Repubblica Romana,Mazzini e tutto quanto il signor Mastai Ferretti ha compiuto nella sua vita,ma ci siamo scordati anche della Sciarada di Papa Mastai scritto da Andreotti? Che peccato addio al Metello le lotte operaie la Settimana Rossa lo spirito anticlericale le iniziative storico-culturali dei Repubblicani di Senigallia sono fonite alla punta dell’oblio e stiamo parlando solo e sotto il sesso degli angeli.Vero che ci siamo distratti oppure siamo solo ardentemente sciocchi.
    Dario.

    Tutte le città d’Italia sono state orribilmente sfregiate dalla crescita economica. Purtroppo. E il problema non sono le case – che si devono pur costruire – sono le case brutte. Cioé, la maggioranza. Sono gli omini danzanti disseminati tra le quercie secolari nell’aiuola davanti all’uscita dell’autostrada. E’ penelope che occupa abusivamente gli scogli che sono di tutti e, prioritariamente, del mare.
    Insomma, è il cattivo gusto.
    Il passato non ritorna, Dario, inutile rimanerci abbarbicati come cozze. Negli anni che ricordi tu, tra l’altro, la gente che campava male era molta di più di quella che poteva oziare sulla spiaggia per guardare il secondo camino della sacelit! :-)

    Vedo purtroppo che il mio pensiero ha urtato la sensibilità di Smile.Non mi dispiace anche perchè in questo caso ella pretende ragione ed io non voglio contraddirla altrimenti la cosa diventa spiacevole.Se vogliamo essere precisi allora dirò che io durante la sola stagione estiva andavo al mare ,le scuole erano chiuse,ma io anche se ragazzo già facevo lavoretti per non pesare sulla famiglia,non mi sono mai sognato di OZIARE ed il secondo camino non era della Sacelit erano due ed entrambi dell’Italcementi , la Sacelit che lavorava l’eternit non aveva camini.Mi dispiace il tono dottrinale e lo rimando al mittente questo sì.Ad ognuno il suo mi pare dicesse Sciascia.E per quanto riguarda la laicità di Senigallia ne dovrebbero rispondere gli eredi dei senigalliesi che forse hanno sentito in casa lo spirito non acquiescente di chi ora abita al mio paese.I ricordi i ricordi specie quelli altrui vanno rispettati specie se non sono state vissute certe vicende .Un pò di modestia e cercare di capire anche chi potrebbe essersi male espresso.Non mi va di litigare tra noi anzi cercare di capirci sarebbe più costruttivo,ma se desideriamo ciò confrontiamoci come amici senza essere prevenuti con serenità,sempre che sia possibile.
    Non avrei dovuto intervenire quando si litiga, ma fingere di non vedere o udire mi sarebbe parso una vigliaccata.
    Con amicizia
    dario

    Guarda Dario che non mi riferivo a te e alla tua vita. Anche perché né tu né io “facciamo scuola”. Mi riferivo solo al fatto che continuare a dire: “Si stava meglio quando si stava peggio” non porta da nessuna parte.
    L’altra sera ho sentito in TV una signora rumena dire che si stava meglio sotto Ceausescu (e lo dice anche la mia ex-collaboratrice domestica). E, dal suo punto di vista (5 figli grazie ai quali aveva diritto ad una settimana di vacanza ogni anno pagata dallo Stato) probabilmente è vero. A lei la libertà non serviva e parenti torturati nei sotterranei del palazzo più grande del mondo fatto costruire dal dittatore, non ne aveva, dunque…
    Il mondo è quello di oggi. Quello dei nostri figli. E siamo noi ad avere il DOVERE di accettarlo, capirlo, e migliorarlo. Dove possibile. :-)

    Mi dispiace Smile ,non sono riuscito a farmi capire.Fatico a farmi comprendere anche quando non voglio aver ragione,è che trovo la disquisizione su Penelope un divagare poco costruttivo un parlare del poco e del superficiale.Tu Smile e quei pochissimi intelligenti se ancora ce ne sono hai il dovere di collaborare ed indicare strade magari scomode in salita per traguardi lontani anche solitari.Ascolta Smile ascolta non sovrastare ed intimorire l’ignoranza che alligna troppa e se saprai convincere non solo donando riceverai quiete ed anche giustizia.E non usare ti prego espressioni di altri tempi,per i nostri figli nipoti,pensa che ognuno di loro vuol fare la strada che crede propria e il mestiere di genitore è il più difficile, almeno mi pare.Ascolta Smile so che per te è un sacrificio,ma udendo anche gli errori degli altri potrai meglio capire quali mezzi usare collaborando per realizzare un futuro migliore.E non è detto che noi si abbia torto.I colori sono tanti i termini le religioni poi contribuiscono ad offendere ed affondare i più miserabili-bisognosi.Senza violenza specie quella lessicale assieme tentiamo di fare qualcosa che potrebbe essere nuova anche per noi.Non essere sicura militaresca della pace e giustizia prova ad alzare le mani e consegnarti forse quelli che sembrano vincitori si vergogneranno.Smile non sprecare la tua intelligenza conta sempre almeno sino a tre.
    Amici più di sempre
    dario

    Alzare le mani in segno di resa? Grazie del consiglio, ma non fa per me.
    E poi, Dario, di una cosa dovresti esserti reso conto nel corso della tua lunga vita, ricca di avvenimenti e persone: così come non si può chiedere ad un gatto di non graffiare, non si può mai chiedere agli altri di essere come ci farebbe comodo che fossero. Magari solo per avere l’illusione di controllarli. Anche perché non c’è gatto al mondo che non ami anche fare le fusa. Ma le fa sempre e solo a chi sa meritarselo. Io rispettosempre l’indole dei gatti, tant’è vero che di fusa ne ricevo in abbondanza e i gatti mi “scelgono” sempre come loro “interlocutrice” privilegiata. Prova anche tu. Magari riuscirai a fare il pieno di coccole, una volta o l’altra. Ciao, :-)

    SMILE,
    non capisco se lo fai apposta oppure è solo d’impeto che sbotti.Possibile che una donna come te parli di resa alzare le mani,ma che cavolo dici e pensi.Le apparenze la quiete un amicale consiglio,mi sembri più che furiosa offesa ed io fesso più che mai.Per cosa poi per un ode a Penelope , sirenetta, chiamala come ti pare.Vuoi avere ragione tienila , ma io al posto tuo non accetterei quegli inchini che fanno i miei concittadini o meglio ex.Mi dispiace per te che sei intelligente e non hai paura di nulla ma purtroppo non credere alle truppe Smile tu sai combattere ma alle prime avvisaglie di fuga sono convinto che girandoti vederesti uomini in fuga.E le coccole si che mi piacciono, non sono mai stato capace di meritarmele però.Vuol dire allora che sono quel che sono e le carezze si danno e ricevono solo a chi le merita.Io merito calci e pugni sullo stomaco.Ma il busto alla stazione di Senigallia di Pio IX possibile che non abbia indignato nessuno,solo Penelope.Ed il resto?.
    Cerca di convincere i miei ex. concittadini che le guerre si fanno per cose serie.Magari da soli ed anche con il rischio o certezza di perdere.Non importa.Io ti sono amico e più ugualmente , ma datti una calmata e raccontami di max., è tanto tempo che non mi dici più nulla di lui.
    Un interessato saluto
    dario

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