Poesie Senigalliesi » Blog Archive » Il vecchietto che amava i fiori
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Possedeva un palmo di giardino
e solo quattro rose,
ma ad ogni gradino
dove giungeva una spera di sole,
un alito d’aria,
teneva tante piantine
di razza varia.
Non comprate,
perché non possedeva neppure un soldino,
ma trovate attorno, lì vicino.
E viveva con loro,
in continuo e solerte lavoro.
Già, a febbraio, lo vedevi potare
con mano delicata
gli arbusti, le rose,
e tanto si doleva per quei rametti,
dove qualche gemma
era già nata.
E poi giù gerani a piantare…
e impaziente fremeva
nell’attesa dei bocci
che, a volte, tanto si facevan pregare.
Nelle sere cocenti d’estate
passava con le brocche
a dissetare
le corolle che attendevano,
assetate.
In autunno preparava ripari
con le stecche e un telo
per salvarli dal rovaio
e dal durissimo gelo.
E quando infine giungeva il freddo
e la neve
lui aveva per tutti una carezza,
un sorriso lieve.
Diceva: – Coraggio, la primavera è vicina.
Ne sento già il tepore.
Verrà con il sole e l’azzurro
e ognuno sboccerà un fiore.

……………………………………

Ora il vecchietto riposa tra i più.
Non aveva parenti, amici,
non conosceva nessuno,
e la sua tomba è nuda, senza un fiore,
neppure uno.
Però, sul ciglio della fossa,
portate dal vento, son nate le viole,
a cento a cento,
ed un mughetto, giunto da chissà dove,
dondola due campanelline bianche
in una ninna nanna senza parole.

Nevio Catalani
www.webalice.it/newvocalensemble/

3 Responses to “Il vecchietto che amava i fiori”

    La vera bellezza della poesia di Catalani sta nella semplicità, il gusto reale dell’ ottimismo soddisfatto per quel poco che si ha, incurante di quello che potrebbe-dovrebbe-vorrebbe avere.
    Nevio, ancora una volta, da un’ impronta quasi musicale alla sua poesia: è come se nel leggere le sue parole sapessimo di conoscerne anche la versione musicata.
    Ma, la ciliegina poetica, la troviamo tutta nel finale !
    Franco Giannini

    bella bellissima .. il senso in bella calligrafia

    Bravo Nevio, in questi versi trovo tanta armonia e sensibilità; condivido il commento di Franco; leggendo la poesia mi viengono in mente certe canzoni di Lucio Dalla.
    Un caro saluto EDDA

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