Erano tanti
Conosciuti
Giovani ed anziani
Le ragazze
tutte assolate
con gli occhi scuri
Una
Stava da sola
in ultima fila
Accanto la finestra
dalle bianche
lunghe
tende inamidate
ALESSANDRA
Senza jeans
Una leggera gonnellina
sottile
Breve
come i suoi anni
Qualcuno si alzava
un’altro veniva
Afa
bugiardaggini
Mancava qualcosa
Irrequietezza
mal simulata
Nemmeno l’odore di SMILE
arrivava
Ecco allora
piano
nascosta
Compare
solo per me
Dietro la veranda
sulla collina
Sono Le Saline
di Senigallia
Le vie hanno tutte
nomi di fiori
piante profumate
E’ il sei giugno 2007
Taglia l’aria
Improvviso
uno sparo
Poi cupo silenzio
Fumo di braci
sentimenti
desideri
pensieri
Tutto a fuoco
Nessuna chitarra
tromba
violini
Evviva
Evviva
Battendo le mani
un nanetto ubriaco
si è messo a gridare
Doveva essere la festa.
Dario Petrolati
Padova 26 maggio 2007
www.dariopetrolati.it
Ciao Dario, la tua poesia è proprio bella e il fatto che anche stavolta ci sia io mi lusinga e mi scalda un po’ il cuore (è vero: ultimamente s’è un po’ indurito)… Grazie!
Left by Smile on giugno 8th, 2007
bellla bellissima
Left by enrico dignani on giugno 8th, 2007
SMILE,
adesso aspetti.
Sei forte,generosa,egoista,dolce,amorosa,desiderata,dura e ti sciogli al sole soletto distante di questa’alba Padovana,dormi,sei sveglia,ti giri e rigiri nel lettone che forse sa ancora d’amore notturno .Io quì mi struggo, mi pare di essere quel pastore errante del Canto notturno Leopardiano, straniero,estraneo, senza gregge guardo nel cielo , non stelle, ma solo azzurro rosato,è presto, è presto, per me è sempre presto.Sarà tardi poi, quando non so,ma la tua voce, i tuoi pensieri,uno sguardo,ma sono io che scappo o tu che giochi a nascondino?
Così di prima mattina è davvero crudele.
A SMILE
dario
Left by Dario Petrolati on giugno 9th, 2007
SMILE,
stamattina le campane del Carmine hanno un suono giovanile,l’aria sorridente del cielo di Padova porta lontano un evviva e dalle finestre aperte delle case sui rivi entra svegliando la svogliata gente che più tardi con la faccia appena sciacquata passerà al bar, andranno in chiesa e torneranno a casa per rifinirsi meglio telefonare prendere appuntamenti andare a pranzare sui Colli nei paesini vicini a Venezia,Sottomarina,Chioggia.Faranno la fila lunga ore per stare al mare e prendere un poco di sole.Torneranno a casa stasera irritati,stanchi brontolando.Ho messo un poco a posto la mia scrivania,ma non mi piace l’ordine,c’è qualcosa che non trovo qualcosa che non c’entra.
Forse non avrei dovuto vedere l’angolo nudo a sinistra dove comincia Via Beato Pellegrino.L’intera parete appare consumata offesa usata e lasciata lì come se nulla fosse.Hanno potato l’altissimo salice alto sino-oltre le grondaie di lucido rame.E’ rimasta solo la struttura ridicola magra senza una foglia,magrissimo eppure riempiva l’intero cortile usciva buono-buono amoroso, cadeva sulla strada accarezzando le capigliature di chi si fermava avanti la libreria.Non ho pagato il caffè alla Wiennese,paga la ditta , mi ha detto sorridendo il proprietario,offro io perchè oggi è festa.
Non mi è sembrato afrodisiaco l’aroma stavolta non mi ha ubriacato,chissà perchè,è la prima volta.
Lo sciancato era sdraiato quasi all’ingresso del Carmine,il sole,le macchine tirate a lucido,Maurizio piega i quotidiani rapido dà il resto saluta e per tutti c’è una parola.
Cerco di non pensare al mutismo di SMILE,non riesco,chiudo i vetri della finestra sul cortile,mi pare di accorciare la distanza tra quì e Senigallia.
Smile dorme,oggi è domenica,non so dove abbia dormito.A casa sua,sul suo letto, da sola e che cavolo c’entro io.Mi fermo un attimo e mi pare di respirare l’aria del Viale dei Pini.
Quelli di Cà Roman hanno un profuno diverso,sanno di mare,quello ventoso venuto dalla Grecia salato da bruciare la fronte.A SMILE Roma ha fatto un foro, il suo giocare con la lingua del Belli , Giordano Bruno,non ha scordato Smile gli spifferi del ponentino le luci di Via Condotti,le voci mute delle popolane delle stradine dalle parti di Via dei Banchi Vecchi,stradine ora mutate travestite per i turisti.Ho abbassato il volume della radietta,c’è una sinfonia russa che non mi tocca,forse i miei pensieri, le mie supposizioni sono estranei-invadenti.Smile tace ed io la cerco
la penso,sento mi sfugge allunga le mani,usa lo pseudonimo ma ognuno era disposto a parlarmi di lei.Io non ho voluto.Smile solo tu .mi puoi dare il permesso,toglierti il burka prendermi per mano e consigliarmi con la voce tua gli occhi quale strada, vicolo,stanza.
Cosa succede ?
Nulla,parlo da solo come i matti.
Mi sembra di parlare
Credo di pensare
Allora questa strana sensazione
non esiste
SMILE non c’è
Solo immaginata
Ho inventato un simbolo
Pare una barcarola
Arranca la barca
remo al contrario
Torna il mal di testa
Non sarai mica la Madonna
oppure si
Potresti
Anzi assomigli proprio
Quella popolana affogata
dalla pancia gonfia
dipinta dal Caravaggio.
A Michelangelo Merisi
il papa non perdonò
Tu mi ridi
dietro.
Esco
scappo
Ritornerò
poi
Mi è passata in testa
o sul cuore
non so
l’idea-desiderio
di andare a Venezia.
ore9,35 c’è il treno.
dario.
Left by Dario Petrolati on giugno 10th, 2007
…………ancora si dorme.
Sognate
respirate
l’aria
collinare
salmastra
Ho avvisato SMILE che vado a bermi il 1° caffè della giornata.
Non so se ho avuto il permesso.
Vado chè così mi distraggo.
Passo da Maurizio a prendermi i quotidiani,la Cupolona verde della Basilica è tutta bagnata di pioggia notturna.Non c’è piccione in giro, eppure ho avvertito un battito d’ali.Senza ombrello, il tragitto è breve.
dario
Left by Dario Petrolati on giugno 11th, 2007
SMILE,
ho alle mie spalle la silenziosa Nadia,ragazza di Casarsa,ha mangiato un panino di corsa chè nonostante la diligenza e l’impegno è sempre più angosciata per la mole di lavoro sui chimici.
Abita a Padova,è gia laureata in Scienze Politiche,lavora presso la Camera di Commercio a Venezia e nei ritagli di vita frequenta il nostro Centro Studi per pubblicare la Storia dei Chimici nel Veneto.Tira un’aria caliginosa come solo in valpadana può succedere,ieri Witmann mi ha ricordato vagamente LEE Masters,sta di fatto che tra Drejer e Witmann mi sono in anni ed anni fatto e rifatto i fondatori-inventori della letteratura e poesia a mericana.Comunque ora più che mai mi piace ed interessa la prosa degli S.U.,e Una Tragedia Americana , fu una sfida per la mia maturità ad Ancona mi affascina.Forse mi sbaglio.
Visto il silenzio , mi sento sempre più fesso a scrivermi addosso.
Che consolazione,
dario
Left by Dario Petrolati on giugno 11th, 2007
SMILE,
sto cercando una poesia composta anni fa e non la trovo.
Era ambientata a Piazza Padella a Senigallia, si parlava di Alberto Zavatti,primo sindaco comunista del paese.
Era sarto ed onesto.
dario
Left by Dario Petrolati on giugno 11th, 2007
SMILE,
l’ho trovata, l’ho trovata quella su Alberto Zavatti, sindaco comunista di Senigallia.
L’ho messa subito sul mio blog.Temevo di non ritrovarla più.
Adesso faccio entrare aria bagnata dalla finestra sul cortile.Stanotte la pioggia ha aiutato Zanonato a pulire per Il Santo la città.A casa dove dormo c’è , tanto per cambiare, tensione violenta.Non riesco più nemmeno a dire il nome.Gli amici fanno programmi e progetti per trovarmi un posto dove possa trovare tranquillità.Non è facile,io non voglio nulla per me,la casa i libri la macchina tutto sono disposto a lasciarle,una spinterella,tanto la mia vita scorre altrove.Scusami se ti ho detto queste miserie.Non lo farò più.
Vado alla Wiennese , mi bagno la testa,nascondo i giornali sotto la camicia perchè non si bagnino.
Poi comincerò a lavorare.
Chiudo senza nulla aggiungere,tanto lo sai.
dario.
Left by Dario Petrolati on giugno 12th, 2007