Un sogno
È stato.
Forse una trama
Sgranata e srotolata
Per scoprire chi era l’assassino.
L’altra che l’ha sognato,
E’ mite paperella
In uno stagno…
Il cigno che verrà
Tra canne
E loti
Scivola silenzioso.
Quel sogno
Sogna ancora.
Ma lo sveglia l’aurora.
Smile
10 maggio 2007
SMILE,
senza leggere il tuo nome , sapevo già che tu l’avevi pensata.Di corsa, augurandomi di sbagliare,sono arrivato in fondo e il tuffo al cuore : no caro non ti sbagli, l’hai tenuta nascosta, credendo non si vedesse, forse qualcuno , ma io sentivo , temevo ,c’è in te ovunque tu sia ,dentro e fuori quell’irrequietezza, bisogno di gridare,piangere nascosta.Vedi che ti ho contagiato la mia stupida inutile malinconia? Menti al panorama che hai davanti,taglia un pò di arbusti, parla con Enrico, lui è positivo può darsi che possa sollevarti.Hai scritto un silenzioso musicale lamento , mi fa paura saperti-immaginarti così come credo tu possa essere adesso,sono le17,15 e quì fa un caldo boia.Cosa posso fare,pensare,dirti SMILE?.
Io sono quì e così poca cosa per te.Suggeriscimi,raddrizza la schiena,per carità.
Scappo fuori chè mi fai tremare.
SMILE,se credi posso darti il mio telefono,esco,
dario
Left by Dario Petrolati on maggio 23rd, 2007
Caro dario, grazie per il pensiero. Ma, credimi, non sono triste. Alcuni miei sentimenti lo sono. Ma chi non conserva sentimenti tristi dentro di sé? Tutti, io penso, se hanno vissuto almeno un po’… Ciao,
Left by Smile on maggio 23rd, 2007
SMILE,
ho chiesto aiuto ad Enrico, lui è il più vicino.Ero in strada e sono tornato indietro.Non mi tranquillizzi, non mi fido.Voglio che lui mi dica che mi sono sbagliato.Scusami,ma sei troppo per permettermi il lusso tu soffra.Non ci sono scuse.
Non mentire SMILE,tu sei una creatura…,SMILE,sei TU.Capisci o no?
dario
Left by Dario Petrolati on maggio 23rd, 2007
SMILE,
sono le 6,30, dormi vero?.
Ieri sera quando ti ho lasciato ho avuto paura.
Vedrai che al risveglio qualcosa girerà per il verso giusto.
Accidenti alla intelligenza, alla sensibilità.
Tu poi che ne hai davanzo.
Pianissimo. ma molto piano Schuman,una piccola sinfonietta giovanile mi penetra, la finestra del cortlie ho aperta,cerco di sentire il tuo sogno.
SMILE, desidero molto udire la tua voce,
dario
Left by Dario Petrolati on maggio 24th, 2007
….. tutti restarono dietro i cappelli lo sposo è impazzito oppure ha bevuto …
F. de Gregori
bella bellissima !!!!!
Left by enrico dignani on maggio 24th, 2007
Grazie Digna!!! Grazie ancora una volta. E tu Dario, sta’ tranquillo: le mie giornate cominciano sempre serenamente, e serenamente continuano… E se ogni tanto (solo ogni tanto) mi sento come una zucchina scavata, non importa: il ripieno (gustoso) so come si fa. E poi, in questo periodo dell’anno la natura è dalla mia: i gerani rosso carminio mescolati con altri (rosso vivo, rosso sangue scurissimo, lilla) che mi aspettano lì, proprio all’uscita del portico di casa, sono quanto di meglio ci sia per riscaldare il cuore di prima mattina. E i fiori delle camelie e delle ortensie stanno per sbocciare… Buona giornata a tutti e due, e anche agli altri amici,
Left by Smile on maggio 24th, 2007
SMILE,
ENRICO,
grazie,solo non so che più di importante dire.
Mi chiamano c’è l’editore e adesso c’è confusione.
Vi abbraccio tutti e due.
Grazie.
Con calma vi parlerò.
dario
Left by Dario Petrolati on maggio 24th, 2007
SMILE,
se sapessi pregare , bestemmiare, piangere, suonare il violino, cantare, ridere, farei un fiocco con un nastro rosso di tessuto inventato e quel fiore profumato dal primo mattino ti regalerei perchè in ogni attimo di vita tu possa vedermi e sorridere gioiosa.
Intanto, buon risveglio.
dario
Left by Dario Petrolati on maggio 25th, 2007
SMILE,
quando ti sveglierai,quando sarai vestita e comincerà la tua giornata, prima di andare , mandami un saluto, brevissimo,una parolina solo con il tuo simbolo solare.
Capirò di esistere, che almeno un pochino pensi anche a me.
E’ un regalo grosso,troppo ?
Sforzati, sentirò che desideri io venga giù il sette di giugno,salterò la cerimonia di chiusura al teatro Verdi,col permesso dei cardiologi, fino ad ora ho avuto tanta fortuna.
Però io , qualora non te la sentissi,desidero lo stesso udire la tua voce, sentire le tue critiche,fammi mettere in castigo,ciao splendida SMILE.
dario
Left by Dario Petrolati on maggio 25th, 2007
Eccomi… non sia mai che io ti dia un dispiacere, Dario. E’ che non sempre mi collego a VS e al sito dei “poeti” (le virgolette sono per me, non per te e Dignani…). Stamattina, per esempio, prestissimo mi sono messa a scrivere un articolo che voglio consegnare in giornata e il cui contenuto è difficile da rendere in modo semplice come vorrei. Non so se sarò a Senigallia il 6 giugno per le gozzoviglie dei poeti: c’è in ballo un convegno di due o tre giorni al quale dovrei (vorrei?) partecipare. Sto decidendo.
Vedi di riguardarti e di non far soffrire il tuo cuore… ai miei amici ci tengo. Anche a quelli “di penna”, sconosciuti di viso ma non di sentimenti. Buonissima giornata,
Left by Smile on maggio 25th, 2007
SMILE,
buon risveglio.
A quest’ora ,mi pare tardi,mi pare tutto sarà storto,si presenta già una giornata infuocata.
E pensare che mi schifavano le persone che parlavano del tempo, pioverà,ci sarà il sole,la neve,il vento.Vuoto, grigiore , ho sempre avuto la sensazione che quando si parla del tempo allora non resta che pregare: non si ha nulla da dire e si parla del tempo che fa.Adesso io parlo , sento il caldo e faccio perdere il tempo ( convenzione oraria ) addirittura a te.Ad Enrico, pure.
Mandatemi a quel paese,non rispondetemi quando temo le nuvole e vi fermo non badatemi.Ho da raccontarti cose belle: presentazioni di due volumi ieri a Palazzo Moroni, roba sindacale,ed un dono che la libraia qui all’angolo,chiamandomi : Dario,Dariooooooo.L’opera omnia di Petrarca nei Saggi della Mondadori.Ma perchè ma come, perchè, non avevo soldi in tasca.Di edizioni dell’opera del Petrarca
ne ho una collezione ,dalle prime edite a metà del 700,in carta di riso,tutti regali di amici del mio lungo girare per l’Italia,che bello sentirsi chiamare e trovare persone che ti fanno regali.
Sono arrivato a casa molto tardi,non ho partecipato alla cena di alcuni boss venuti da Bologna.Ho messo la macchina in garage e sono salito su, dove vado a cena e dormire.Olga quando mi ha visto arrivare coi libri in mano, ha cominciato a borbottare : altra polvere !!.
Che stupida,sola, irritata,non sa più dove picchiare la testa.Forse nel suo orgoglio ferito non capisce e lo sa che MAI ho voluto mi amasse.Senti che cattiveria: vivevo a Roma in Via dei Serpenti,
c’era sta ragazzina a Senigallia aveva solo 16 anni,ci avevo amoreggiato una estate e mi pareva vigliacco lasciarla così.SMILE l’ho sposata per” pietas” ,me la sono portata dietro come una valigia.
Ognuno ha il suo reparto, le sue ore i suoi gusti,i miei amici insistono che mi ricrei un’altra vita.
Ho una esistenza complessa e pesante,interessantissima,secondo me,ti ho detto anche queste cose perchè tu sappia con chi hai a che fare.La mia vita , i miei pensieri, i miei desideri sono sempre altrove.
In questo momento le Campane del Carmine hanno cominciato a suonare,ho una voglia matta di caffè.
Esco vado alla Wiennese,tiro diritto passo sotto l’incantevole Ponte Molino,arrivo al Pedrocchi ed all’angolo incontrerò Pietro Randi ( mi onora e mi regala i libri che tiene in casa ) .La sua ex,Libreria Draghi,le foto infinite per arrivare al suo appartamento,77 scalini,ho la porta sempre aperta, mi racconta di Marchesi e mi vuol bene come ad un figlio.Ti parlerò anche di lui.
Un abbraccio spudorato,adorabile SMILE.
dario.
P.s. lunedì mi esamineranno er core.
Ciao tesorissimo
dario.
Left by Dario Petrolati on maggio 26th, 2007
…i miei nonni vivevano in via Bocca di leone, una traversa di via Frattina. Con mio nonno – che faceva il sarto da uomo, veniva da Ortona a Mare, un paesino dell’Abruzzo, e mi amava come si può amare l’unica figlia di sua figlia morta a 33 anni di tubercolosi – andavo al Pincio saltellando sulla scalinata di Trinità dei Monti. Lui dietro, con un po’ d’affanno, forse provocato dall’età, ma anche dai troppi dolori che non sapeva piangere fino in fondo (anche un suo figlio maschio era morto della stessa malattia).
Salivo sul largo muretto che delimita a sinistra il viale, dando la mano a mio nonno e guardando i bei terrazzi degli attici di via Margutta, subito sotto, carichi di piante e fiori. Le automobiline di ferro a pedali che affittavano ai bambini in un viale trasversale, guardato a vista dai busti in marmo di uomini famosi, ogni tanto riuscivo a conquistarle (…come femminuccia avrei dovuto desiderare le bambole, ma ho sempre preferito arrampicarmi sugli alberi, piuttosto, e ne porto ancora i segni sulle ginocchia…). Allo spettacolo di marionette sul terrazzo del Pincio ho portato anche mio figlio, molti anni dopo. Mia figlia, forse no: non me lo ricordo, devo chiederglielo. Probabilmente c’è andata con mio padre. E il laghetto. E l’orologio ad acqua. E i supplì di Dagnino in piazza Esedra… Mi manca, l’odore di Roma. Ciao, Dario e Digna
Left by Smile on maggio 26th, 2007
SMILE,
oggi è domenica,prima di sproloquiare ( sono molto bravo in ciò ) avvisa Enrico che ogni riga,parola scritta,tentata,che è autorizzato, anche di più,a leggere sempre le lettere a te dirette,è che mi pare brutto esteticamente cominciare con cara e caro,perciò tu fungi da ambasciatrice, o meglio messaggera.Ti prendi quello che può farti piacere e così Enrico, vi dividete la mia amicizia, o molto più il bene che vi voglio.Quello che avanza buttatelo in un angolo o dove sono nascosti i tentativi e le cose inutili senza paternità.
Quì sta piovendo,tanto, sono uscito vestito leggero come per farmi un dispetto,le mie sciocche posizioni irritano i ben pensanti e quella di esagerare nel trascurarmi spesso me lo fanno notare.
Alla Wiennese, gli avventori, ormai mi conoscono tutti, sorridono e mi giustificano : è un poeta, si vede ed anche i colori dei miei foulard ( quelli leggeri arancione come le bandiere ucraine ) mi bastano per distrarmi e bevendo i caffè mi distraggo, guardo i lampadari di cristallo le divise bellissime della proprietaria e delle ragazze dietro i banconi lucidissimi-tutti specchi,dolci a montagne e fiori a mazzetti posati con cura tra le confezioni delle cioccolate di marca.Ho riservato per bere il mio caffè,l’angolo a sinistra sopra un vetro vuoto ove poso i miei giornali.
Mi trattano come se facessi parte dell’arredo,sono attimi , lunghi non so quanto, ma molto molto belli.Io pago la bevuta e ci diamo appuntamento sempre per più tardi.La Basilica del Carmine richiama sempre tanta folla ed i pasticcini, i profumi della Wiennese si mescolano così bene prima e dopo le preghiere.Adesso ha smesso di piovere, faccio un salto, è veramente una cerimonia,aprire la vetrata,salutare, attendere ,bere, rigraziare e sorridere.Mi pare sempre di essere a Vienna.Tutti parlano sottovoce, oltre che pii-ricchi,gli avventori sembrano tornati da un tempo fermato, come in Senso di Visconti.
Non controllo la forma, vi parlo col cervello ed il cuore,di fretta.
Per ora, un bacio castissimo o da inferno,scegliete.
A più tardi.
dario.
Left by Dario Petrolati on maggio 27th, 2007
SMILE,
eccoci a noi.
Sembra quasi che qualcuno abbia spiato la nostra vita,e fatto la spia , filmato gli avvenimenti i luoghi.
Mi parli di Ortona,ma io ci andavo spessissimo,quando abitavo a Pescara.Ortona a Mare,Francavilla,i pini dell’Abruzzo , ricordi che vissi a Pescara per quesi tre anni,e condussi una vita dispendiosa e fatta di innumeri giornate piene di peccati, ho speso allora un sacco di soldi,facendo l’ispettore sinistri,responsabile dell’intero Abruzzo e della provincia di Ascoli.Ho cambiato in quegli anni 2 vetture per volta,andavo a teatro , sempre D’Annunzio,e mi circondavo di persone molto disponibili.Era la Dolce Vita.Io però scappavo spessissimo a Roma per rivedere gli amici di Via Archimede,Piazza Euclide,Via del Babuino ( ove avevo lavorato con Vittorio Calef ad un giornale che poi sparì )La vita che avevo condotto a Roma,di notte al Pincio,l’orologio ad acqua, i busti dei Caduti per la Repubblica Romana,gli amori ossessionanti con Rita Moretti e Gloria Lucchesi(era una modella dai capelli biondissimi e la pelle nera), mi tiravano sempre a scappare.In Via del Boschetto,vicino a Via dei Serpenti c’era la trattoria Da Elviro ove mangiavo le specialità della casa,sopra vissi presso la signora Franchini,vedova da poco che voleva essere sempre consolata.
Le macchinine a pedale metalliche su al Pincio, le ricordo anche io,e ricordo anche l’osservatorio di Monte Mario dove si andava di notte a vedere il panorama di Roma e si vedeva il Tevere per intuito.tutte le luci seguivano il corso.Ho fatto i posti, che tu rimpiangi,sta a vedere,Ancona con Via Ciriaco Pizzecolli,il Palazzo ove sorge al Facoltà con sotto il porto,tu venivi ed io andavo od anche il contrario.Non ti pare tutto un poco buffo?.Simpatico, ma anche tristemente romantico.Adesso ci incontriamo qui su questa avventura di poeti senigalliesi…..mah…,tu dalle parti che furono mie ed io quassù a Padova.Manca solo, che manca non so, tante coincidenze,luoghi,giochiamo ad inseguirci,pare.Oppure scappare, non so.Giorni fa ho scritto un pensiero ( fa parte del mio blog )Breve più di un sospiro, porta come titolo SMILE come Jean Seberg.
Erano i giorni che tu immalinconivi ed io ebbi paura.Ho ricordato il mio viaggio in ottobre a Parigi,le cose che vidi,due volte andai a visitare il Cimitero degli artisti.Lì trovai sepolta Jean Seberg,la cui vita difficilissima,inseguita ovunque dalla CIA e dalla FBI,come era accaduto a Tina Modotti,mi ribellai senza nulla fare e dire.Sto spesso srivendo delle mie due eroine,ho tra l’altro conosciuto Maria , appena laureata ed ora in Spagna, con la fissa della Modotti,prima di partire mi ha regalato con dedica un libro sulla Modotti che io non avevo.Stamattina,fino ad ora non ho lavorato,ho pensato,ti ho scritto confusamente ancora di me.Ora mi pare stia predominando il sole ,tornerò alla Wiennese,passerò a piedi per un bel pezzo in Via Beato Pellegrino,con alle spalle Ponte Molino,andrò a vedere in quale rito celebrano la messa quì vicino.Prima dei due cimiterini ebraici c’è una chiesona,con una porticina tutta tarlata,ogni domenica celebrano riti per comunità straniere.C’è dentro un cartello scritto a mano con giorni e turni.14 sono le comunità che vanno a pregare,una marea di gente,sembra di assistere ad un film.
Poi tornerò indietro a prendere la macchina nel cortile andrò a farmi la barba,la doccia e cambiarmi.
Cosa mi metterò,dove andrò non so.E’ probabile che porti i libri del corridoio, saggistica straniera giù nei mobili chiusi del garage e prenderò quelli che erano doppioni della biblioteca delle missioni Comboniane.Debbo fare un pò di ordine,secondo i miei gusti.
Domattina sarò a disposizione per le visite e l’elettrocadiogramma.
Che sia una bella giornata,SMILE.
dario
Left by DARIO PETROLATI on maggio 27th, 2007
…due rondini hanno fatto il nido in un angolo del portico e fanno avanti e indietro di continuo per terminare a regola d’arte la costruzione. Per anni non erano tornate (prima il nido lo facevano nella capannetta del giardino). Ora, rieccole. Sono belle, mi piacciono. Seduti sul divano si può ammirare il loro frenetico ed elegante andirivieni.Tra un po’ spunteranno i becchi aperti dei pulcini e il loro stridio di richiamo del cibo si sentirà anche in camera da letto… Sì, mi piacciono proprio… Ciao a tutti e due,
Left by Smile on maggio 27th, 2007
SMILE,
che belle cose sai scrivere ,SMILE,che espressione tenera,parole uscite dalla bocca di Clara Schuman sembrano note picchiate, accarezzate sulla tastiera da quelle mani diafane senza pace,bagnate di lacrime irrise da chi avrebbe dovuto consolarla.
Ieri i cardiologi mi ha detto di stare CALMO,più serenamente, dopo ti spiegherò meglio,prima che mi dimentichi:ho scritto di Roma ,risposto alla tua nostalgia su Roma e non trovo più il posto. SMILE,per poco sospendo,però desidero tu sappia che ti penso SEMPRE.
dario
Left by Dario Petrolati on maggio 29th, 2007
proverbio americano …. Nella vita i soldi non sono tutto ….
la salute il 2 per cento ..
Left by enrico dignani on maggio 29th, 2007
…un saluto a Digna e Dario. Ho il computer dal “meccanico” (quella stupida scatola di metallo m’ha fatto prendere un colpo: per mezza giornata, ho avuto il timore di aver perso tutti i dati e i lavori che contiene…). Buona serata
P.S. Dario, sta’ sereno…
Left by smile on maggio 29th, 2007
SMILE,
ho lavorato su una altra scatola metallica,pc., il mio aveva problemi.Ho risposto alla tua aria nostalgica di Roma, raccontando parte della mia vita.Ripeto che la pagina , assai lunga più non la trovo.Forse non l’ho salvata,comunque il sunto: ho vissuto e percorso gli stessi luoghi romani ed abruzzezi, strano, strano….
Spero di ritrovare il tutto, chissà dove l’ho messo.
Il cuore , quello mio, ha bisogno solo di riguardi.
Risponderai, quando ti restituiranno la scatola.
Un abbraccio particolare,SMILEEEEEE………….dario
Left by Dario Petrolati on maggio 30th, 2007
SMILE,
SMILE,
ovunque tu sia adesso , sono le 14,15,io ascolto alcune poesie di Alda Merini musicate da giovani affascinati dai versi di una PAZZA.Sono su Radiotre, è logico,tra tanto disagio,arroganza,illusioni perdute,solo Segolene non ha perso il sorriso,chissà dentro che prova,le immagini sui giornali sono fisse, mi fermo per dividere la voce di chi canta e distinguere il nesso delle parole.Ho mangiato un panino semivuoto,bevuto un decafeinizzato,con gli occhiali affumicati ho tentato di guardare l’angolo di cielo avanzato che accarezza i coppi delle case che si toccano abbracciate e formano questo bellissimo piccolo storico cortile,con indosso una sahariana color militare, la camicia rosso-garibaldina ed il foulard arancione ( l’Ucraina perduta ),i jeans da esule polacco,ho girato attorno l’angolo,guardato la mia faccia sui vetri della Wiennese,Piazzale Mazzini sotto gli alberi,dietro-front per imboccare Via Beato Pellegrino,i portici, subito la mia amata libreria, un attimo e tutta la esposizione di libri già cambiata.Giorgio Caproni esurito, c’è tanta poesia, edizioni Carrocci ,paion le vecchie bellissime edizioni Einaudi, negli struzzi,in tela quasi bianca.
Da dentro attraverso i vetri Claudia saluta col braccio levato, come faceva Madame Royal.L’anno scorso quando le regalai una poesia,uscì tra i libri e in mezzo a tanti ragazze e ragazzi mi saltò al collo commossa chè, disse, mai nessuno aveva scritto cose così delicate per lei.
Alt,non è successo più nulla , prima,adesso la canzone è finita e penso alla mole sformata dell’Amerini,ai Navigli, a dove sono, ora io.Dove sei tu.
Continuo sempre ad immaginarti.
Se a Senigallia non ci sarai,io non verrò.
Ti PENSO,
ciao
dario
Left by Dario Petrolati on maggio 30th, 2007
SMILE,
il 27, era il 27 di maggio quando ti scrissi che io conoscevo i luoghi di cui tu mi parlasti.Ho Ritrovato il posto,vai più sopra, AMORE , troverai ove ti parlavo di Ortona a Mare, della vita costosa che condussi a Pescara nei giorni del sole e del grano,le vie di Roma,di cui ancora mi pare sentire il profumo di chiuso.Non Via Condotti, Via del Babuino,il baretto ad angolo a Piazza di Spagna all’inizio di Via del Babuino,a sinistra,da dove pare Piero Piccioni abbia fatto telefonate compromissorie al tempo dell’affare Montesi.Via dei Banchi Vecchi ed altre vie strette e romane-romane descritte da Trilussa,vestite come i bassi di Napoli,le vie ove si passava solo a piedi e portavano nomi delle professioni.I tramonti, gli anni di meno,l’entusiasmo in battaglie ideologiche come la naziolizzazione dell’ENEL,ricordo le domeniche passate al Ridotto tra Gli Amici del Mondo,c’erano,Scalfari,Rossi,Lombardi,La Malfa,tutti famosi importanti ,sicuri.Io appena scappato da Senigallia col solo diploma in tasca,m’intrufolavo volevo sapere, credevo a bocca aperta alle tavole rotonde.Come un battito d’ali la vita è scivolata,a mani aperte senza trattenere l’acqua,ho sprecato,buttato,adesso,adesso ricevo elogi,complimenti,abbracci e baci.SMILE io non credo,ma sono pieno colmo di dubbi,ho tanto bisogno di una mano da stringere,ascoltare,ascoltare,fidarmi ciecamente,Sento il bisogno infernale che qualcuno mi accarezzi senza tante storie,anche per amicizia,addormentarmi a gambe larghe e sentire il respiro vicino di qualcuno che mi vuol bene,andare a riposare? sul privato divano del mio studio,a porte chiuse,e scappare la mattina quando ancora è buio, con la sola radiolina accesa che sempre accanto mi porto,girarsi dall’altra parte in ascensore per non faticare nel giustificare le sembianze che appaiono nello specchio,arrivare al lavoro con la testa da una parte.Impiegare mezz’ora per fare 6 chilometri a strade vuote,c’è sempre una notizia una sonata un lampo che ti fa rallentare.E l’abbraccio distaccato, rifiutato quasi ,ieri sera a Villa Celetti,dopo il pasto frugale in piedi tra due o tre boss dell’Università una moglie giovane e trascurata , vestita da ragazza,Elena mi sembra si chiamasse,mi faceva domande offriva sorrisi e sventolava la lunga coda di cavallo bionda,buttandomi quasi in bocca i capelli,e piano mi chiedeva l’impegno di scriverle una poesia,che rompi, come se fosse drogheria,il Prof. sentiva e m’incitava descrivendo le grazie nascoste della signora.Mi sono alzato,con la scusa di andare in bagno,ho visitato a tentoni la Villa.La padrona ,francese parigina,mi accese una luce mentre osservavo la collezione originale in lingua delle Pleiade.Era Platone,una carta trasparente,montagne di libri posati con sapiente disordine.Le stradine nascoste e protette da tre file di cancelli alettrici,quel polmone di verde nascosto dentro Padova,sembra tutto fermato nel tempo per qualcuno che deve arrivare od è scappato per sempre.David sa fare il padrone di casa come nessuno,sempre di profilo con le erre amche lui da erede parigino,la sua casa ( così la definisce ,casa ) è per me sempre aperta,gira sempre col basco come Cristina.Sono una razza a parte.Fanno i compagni.
SMILE ho desiderato che almeno tu fossi presente, mi avresti descritto i roseti malati,e le tre vigne,gli enormi alberi ed i glicini che ornavano il portico.
Ho bevuto un bicchiere di coca mangiato del pane strano,una fetta di prosciutto.Gli altri bevuto vini di marca e fumato sigarette,parlato di se stessi.
Non lego.
Fortuna che tutto è durato sino alle 11,poi via.
Stamattina ho ritrovato il tuo messaggio, ma che messaggio,SMILE,ho capito.
Ti sei liberata per il 6 ?
Grazie di avermi accettato.
Capisci
Capisco
I nostri silenzi sono pieni.
SMILE
dario.
Left by Dario Petrolati on giugno 1st, 2007
SMILE,
cerca su L’assassino.
Non ne posso più.
dario
Left by Dario Petrolati on giugno 1st, 2007