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Mai uguale a quella che la precede
Mai uguale a quella che la insegue
Ad ognuna affidi un pensiero
e rimani rapito
Immerso e meravigliato in quella semplicità
a rincorrere i pensieri che sfuggono
Mai uguali
Instabili
Indefiniti
Non riesci a fermarli
Non puoi afferrarli
Come le onde che guardi
oltre la murata
Con gli occhi che sanno di sale

Pablo

7 Responses to “Sulle onde”

    Bella!!! :-) (i pensieri io non li rincorro mai, quando vogliono andare. Tanto, prima o poi si fermano, se sono quelli che vale la pena pensare… Ciao)

    E’ difficile però stare anche un secondo senza pensieri, anche quelli che non vale la pena pensare.
    Nelle ore libere mi piaceva affidarli alle onde che sparivano sotto la chiglia, o a quelle che se ne allontanavano. Ma fissarli era come contare le persone alla stazione dal treno in corsa: impossibile! eheh

    Certo, senza pensieri non si può stare. Però – almeno io così faccio, e ho imparato a farlo dopo secoli di pippe mentali – siccome spesso si affastellano, io li lascio andare senza starli a contare. Un po’ sotto la chiglia, un po’ che si allontanano. Insomma, poiché li penso senza pensarli, che vadano. Io guardo le onde… Poi, quando voglio, ne recupero qualcuno, anche di quelli che non mi piacciono se sono importanti da pensare. E allora, diventano riflessioni. Ma se sento che si stanno trasformando in pippe, scrivo (un articolo, un pezzo di libro, una poesia: basta che io vada altrove con la mente). Vabbé, mi sa che se continuo arriva la neuro! Ciao, :-) :-)

    Se non hai mai avuto voglia di contare i viaggiatori alla stazione sei ancora recuperabile!:)

    … eccola! Smile questo tuo scritto è l’aver scritto una poesia .. da prendere sul serio
    .. cosi mi sembra .. è il filone da sviluppare .. credo .. la sostanza può essere interessante
    ma il modo lo è di più. Ciao

    per Pablo … bella bellissima.

    Grazie, Digna!

    Pablo,
    scusami se arrivo per ultimo.Ho appena finito di esprimere a SMILE quanto mi dispiace il suo dolore,letta e riletta più volte la sua confessione Ora mi sento estraneo,stupido,insufficente ad accogliere,magari consolare la preziosa SMILE.Pertanto ogni disquisizione che potessi tentare sulla tua bella poesia mi trova distratto,preferisco onestamente attendere un poco.Meriti i miei complimenti immediati,ma debbo dirti qualcosa di più concreto,quando ritornerò sereno.Grazie,comunque.
    dario

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