Giammai inviso mi sarà tal popoloso piano,
E quel tal brullo, che da si poca parte
Del primo circondario il suono include.
Ma levandomi e udendo, conclusa
Strettezza di qua da questa, e ferini
rumori, ed altissima smania
Io nel mio corpo invero, ove per molto
Il ventre si rinfranca. E come la bonaccia
Vedo restar tra quelle fiere, io questo
cinto frastuono da tal mutezza
Vo discostando: e l’ effimero oblio,
E il vivo istante, e i futuri
E morti, e l’ imago di lor. Così tra tale
Finitezza risorge il sentir mio:
E l’approdar m’è aspro in su quel monte.
bubùsettete
BUON NATALE E AUGURONI CHE SCRIVO AI PRIMI CHE CAPITAN0 MA VALGONO PER TUTTI…………..
Left by enrico dignani on dicembre 8th, 2006