Poesie Senigalliesi » Blog Archive » Shemà (per Rita)
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Ascolta, geniale figlia di Levi,

Ogni volta che m’alzerò,
vedrò il tuo sguardo concreto
riempire di semplice sapienza
l’inane astrattezza della mia specola;

Ogni volta che mangerò,
vedrò i tuoi stenti d’israelita fuggiasca
consumare il crasso nonsenso
del mio desco tiranno;

Ogni volta che leggerò,
udrò la tua voce sottile
decifrare granitica, per me solo,
quel Testo che non posso comprendere;

Ogni volta che piangerò,
gusterò il tuo dolce sorriso
mentre silenzioso m’insegnerà
che anche il dolore è forza e vita;

Ogni volta che mi coricherò,
sentirò il piccolo, misero mio ego
docilmente schiacciato da chi fu
serenamente colpevole d’essere semita.

Dunque ascoltami, geniale figlia di Levi,
shemà per sempre,
Rita.

Giuseppe Bottazzi
(In memoria di Rita Levi-Montalcini)

2 Responses to “Shemà (per Rita)”

    «Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno
    mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non
    la loro intelligenza.»
    (Rita Levi-Montalcini)

    IL GENIO

    Il genio purtroppo non parla
    per bocca sua.

    Il genio lascia qualche traccia di zampetta
    come la lepre sulla neve.

    La natura del genio è che se smette
    di camminare ogni congegno è colto
    da paralisi.

    Allora il mondo è fermo nell’attesa
    che qualche lepre corra su improbabili
    nevate.

    Fermo e veloce nel suo girotondo
    non può leggere impronte
    sfarinate da tempo,
    indecifrabili.

    [E. Montale, SATURA, Satura II,
    Mondadori, Milano 1984.]

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