Non ho mai visto e ne sentito
raffinati come altri questi
sicuri individui, che vivon
in pozzanghere di vita
al centro o in periferia
definiti dal loro ruolo
e pieni al servizio solo d’un
sistema degradante e chiuso
per bruciare e riprodursi.
Plasmati nel loro ruolo
e nell’opera laboriosi
per tessere nuove relazioni
con amore in apparenza
libere e comuni e riempirsi
di bene ancora e ritagliarsi
altri privati spazi
in sembianze intoccabili e alti.
Non ho mai visto e ne sentito
opportunisti come altri
questi fascinosi individui,
che vivon muti in ideali
progressi asserti dentro
stampate villette o grigi
castelli che parlano
che cercano passioni e nuove
soluzioni con due tasti
fusi dietro a mille schermi…
Non ho mai visto e ne ascoltato
arroganti vecchi, come altri
questi veri giovanotti
ancora più seguaci che
volean come fare
novelli e con saggezza
i padroni d’una banda
indifferente e commerciale
o di un corpo ormai usato,
partecipando più famosi
a un pezzo di banchetto sempre
più globale, non affacciati
neanche sulla terra
e sfiorandosi d’opinioni.
Non ho mai visto e ne incrociato
presuntuosi come altri
questi umani venditori
di sogni e di parole
urlare alla vita o allungare
il loro passo oltre
l’attuale soglia,
scompigliare i moderni giorni
meditare nel respiro;
ascoltare l’idea del cuore.
Morire in gabbia e rinascere altrove.
Carlo Federiconi
“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!”
(Dante Alighieri – Commedia – Purgatorio, Canto VI, vv. 76-78)
Left by Giuseppe Bottazzi on giugno 20th, 2010
VERSO IL FONDO
La rete
che strascica sul fondo
non prende
che pesci piccoli.
Con altre reti ho preso
pesci rondine
e anche una testuggine
ma era morta.
Ora che mi riprovo
con amo e spago
l’esca rimane intatta
nell’acqua torbida.
Troppo spessore è intorno
di su, di giù nell’aria.
Non si procede: muoversi
è uno strappo.
(Eugenio Montale – Diario del ‘71 e del ‘72)
Left by Giuseppe Bottazzi on giugno 21st, 2010