A N N A
Fremeva la terra, taceva il mare,
Le corde del violino cessarono di trasmettere
le loro note struggenti.
D’improvviso un forte sussulto:
fra luci sfavillanti e canti gioiosi
apparisti tu,bella,dolce,forte.
Mi hai preso per mano e ,fissando
i miei occhi inquieti,
con voce ferma e suadente mi dicesti:
“Vieni con me,vedrai che ce la farai”
Flavio Baldoni
In questi versi colpisce la capacità di saper esprimere, attraverso una forma adeguata, l’alto valore etico del contenuto poetico.
L’Autore, infatti, verso dopo verso costruisce un crescendo di tensioni, un gioco dialettico tra l’illusione esteriore di ciò che si vede e si ode, e la realtà interiore dell’angoscia di chi cerca la verità invisibile dell’amore. Un crescendo che risolve nella ἀλήθεια della donna amata, nello svelarsi tangibile e vitale di ciò che trascende l’esistenza – e al contempo ne è il fondamento.
G.B.
Left by Giuseppe Bottazzi on maggio 3rd, 2010
Innervosito commosso
dubitoso
credevo fosse stata pensata e poi scritta da me
tempo fa
perduta non so dove
perchè non so
Ti ho riletto turbato ed ho sentito che i sentimenti
a volte possono somigliarsi anche
Allora mi lascio andare
pensando
ANNA è spesso stata la donna che mi ha fatto sognare immaginare anche soffrire
ANNA
la mia ANNA somiglia nei gesti alla tua
Per un attimo ho avuto anche paura.
Ciao
“cose”
dario.
Left by Dario Petrolati on maggio 3rd, 2010
La mia anna che non è mia se non nel cuore e nella mente
pigia pigia e sempre pare mi chieda :allora?
chè aspetta sempre di comparire vuole essere letta e magari parlare con anna tua dirsi chisssà cosa non so.
aspettiamo ancora quanto?
dipende dal nostro Michele Pinto
io lo carico di “roba mia”
anna mi chiede ecco la sento: ed io?
ciao.
dario.
Left by Dario Petrolati on maggio 12th, 2010
“Il fatto che l’uomo sia capace d’azione significa che da lui ci si può attendere l’inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità.”
(Hannah Arendt, ‘Vita Activa’ – traduzione di Sergio Finzi)
Left by Giuseppe Bottazzi on maggio 12th, 2010