Poesie Senigalliesi » Blog Archive » Prurito ontico
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Schifosetto complessivo
nichilista punto di vista
negoziabile
sui convessi pavimenti
nel
dell’epidermico portale
corridoio nascosto
spugnoso chiudersi
cratere terribile
dell’Umano
marrone magma
maliziosa censurata trombetta
del vuoto a perdere
per l’insondabile minaccia
del Nulla
simpatico nostro Nulla
che incombe sulle cose esistenti.

Enrico Dignani

8 Responses to “Prurito ontico”

    Grandioso! Magnifico!
    Sento echi del Montale della maturità, da Satura in poi.
    Un piccolo, prezioso capolavoro.
    Ne sono veramente ammirato… i miei complimenti, Enrico!
    Ciao.

    NuevoRilke

    Si precisa
    un percorso
    una lista
    di notabili che scompaiono.

    Riuscirò
    a diventare un ricco poeta
    con un participio passato esultante
    in prospettiva di un funerale con l’applauso
    prima della morte
    di Lucio Dalla?
    Mah!
    Goodafternoon.

    Enrico…ontico…sarebbe…sta per antico…lo so sono ignorante

    Linguaggio poetico veramente originale, polisemantico, allusivo, illusionista, funambolico nel suo lieve giocare con l’inconsistente pesantezza dei significati, e con la consistente leggerezza dei significanti: i quali si legano tra loro in maniera imprevedibile, illogica, paratattica… e veramente magistrale!
    Ancora i miei complimenti, Enrico!

    NuevoRilke

    Prurito ontologico

    La temo ma mi piace
    la disoccupazione
    penso alle sue cosce
    come un lupo guarda
    da lontano un paese ameno
    gli umani dilagano
    ma le montagne
    sono ancora enormi
    e tolleranti
    le modalità biologiche
    vanno verso una qualche
    direzione complessiva
    ma il micro e il macro
    sono ancora enormi
    e tolleranti
    il voluttuario e il bello
    annullano la fatica
    e gli umani dilagano
    penso alle sue cosce
    come un lupo guarda
    da lontano un paese ameno.

    Penso al divario, sempre irrisolto e solo parzialmente risolvibile, tra natura e cultura.
    Leopardi, in questo, è forse l’alfa e l’omega della poesia romantica.

    Ma la cultura si evolve, e con essa la natura: e viceversa.
    Ma se il nostro Giacomo, nel giusto mezzo di questo divario, aveva trovato la dolcezza consolante del Nulla Eterno, nel Novecento e nella Contemporaneità la dolcezza si fa angosciosa acredine, e il Nulla Eterno diviene solamente il nulla, che risucchia l’essere dell’esistere nel suo baratro d’infinito niente.

    E così l’angoscia ci abbrutisce, ci fa come lupi, ci rende sempre più incapaci di cogliere la Bellezza e di salvarci tramite essa.

    Sappiamo solo consumare senza godere, come un cane a cui si porga un piatto di alta gastronomia: l’animale non sarà mai capace di cogliere, nell’atto naturale del nutrirsi, la bellezza soprannaturale del sapore, il godimento spirituale dell’inutile gustare, dell’assaporare un’esperienza estetica che è anche, e soprattutto, amore…
    Ciao.

    Lorenzo scrivi su Google o Wihipedia la porola che non conosci e risolvi.Oppure domanda a me che
    sono saputello.
    Ontologico e Ontico sono termini usati nell’indagine della coscienza di sé,dell’Essere che prende vita nel participio presente Essente\Ente:
    Ontico: esistenza come semplice presenza.
    Ontologico : Essere in quanto Essere nel suo svolgimento in divenire.
    Naturalmente si può dire di più e meglio.Ciao.

    “Satura” è termine latino ed indicata “il piatto ricolmo di vari frutti offerti agli Dèi (Satura Lanx)”. Ma “satura” era anche un genere letterario formato di vari argomenti di tono sarcastico o satirico. “Satura” sottolinea inoltre la natura aperta della raccolta, il suo carattere di miscuglio di temi, stili, linguaggi diversi, la sua natura insieme satirica, aggressiva, funebre e conviviale.

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