Ad ognuno il suo
Tu passero, puoi chiamarti Dio,
ma io, incapace di camminare
senza paura di cadere,
niente ho in comune
con questo potere.
Tu verde, hai
diritto di comandare,
ma io, arrivato per ultimo,
senza chiedere permesso,
con
quale pretesa
a capo supremo mi innalzo.
A te bambino, il mestiere di
sognatore,
ma io, automa perfetto,
chiusa a chiave l’ingenuità,
chi sono per
sbarrare la porta
alla saggezza della provvisorietà.
Tu uomo, devi lavorare,
ma io, qui per la prima volta,
con brama di capire,
una cosa non accetto:
ad un
massacro contribuire.
Lorenzo
Hai ragione
fa male
si soffre
senza capirne
il motivo
Dio
stia al suo posto
e se non vuole entrare
io non l’invito
E’ che
tutto ci pare eterno
dovuto
Solo miserabili
bugiardi.
dario
Left by Dario Petrolati on gennaio 16th, 2009