Poesie Senigalliesi » Blog Archive » 2 novembre
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Son qui, com’è qui l’insetto,
come il sasso e come il fiore,
nella quiete di quest’ore,
son qui solo al mio cospetto.

Questo cielo ancor sereno
sarà cupo e turbolento,
poi spazzato via dal vento
e squarciato dal baleno.

Quella valle rappezzata
è distesa fino al colle,
ma nel tempo delle zolle
sarà coltre violentata.

Tutt’intorno non c’è gente
testimone al mio sgomento:
per quel dì che sarò spento
lascio tutto o forse niente.

Cedo al mondo i miei difetti
con le ansie e con le noie
e a voi cari, le mie gioie
nello scrigno degli affetti.

Franco Patonico

2 Responses to “2 novembre”

    Le tue composizioni sono stilisticamente impeccabili; per curiosità ti ispiri a qualcuno (o a una scuola/periodo della poesia italiana) nello stile o è solo una mia impressione.

    I tuoi versi mi hanno fatto pensare, con tanta nostalgia, alla natura meravigliosa dell’entroterra marchigiano.
    E, con altrettanta nostalgia, ho pensato al mio babbo, divenuto ormai assente ad aeternum.

    Un giorno per me da dimenticare, il 2 Novembre…
    In fondo, l’essere umano è l’unica creatura vivente che abbia la facoltà di pensare la morte; egli esiste per la morte, come un automobilista costretto a viaggiare dietro ad uno scomodo ed insorpassabile carro funebre (ripensandoci, secondo me Duel di Spielberg indaga metaforicamente su questo aspetto dell’uomo).

    E allora, che bisogno c’è di dedicare ai defunti un giorno, quando tutti i giorni sono drammaticamente carichi del vuoto perpetuo delle persone care?
    Senza contare i “lutti” affettivi, poi, che fanno della persona già amata un defunto vivente, una vita defunta a noi stessi (e credo che qui il dolore si elevi a potenza).

    Allora, caro Franco, da laico quale sono, il 2 Novembre ho deciso di dedicarlo all’oblio dialettico, all’azione volta a portare i miei pensieri e i miei sensi verso la vita che mi pulsa intorno.

    NuevoRilke

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