Non stringiamo davvero nulla
nelle nostre nude mani,
sciocchi che siamo,
se non vediamo
che non sono nostre
tutte le cose,
tutti gli averi.
Né sono nostri i sogni
che muoiono col giorno,
né abbiamo più secondi
di quelli che ci son dati.
Non abbiamo nemmeno gli altri,
anche se li stringiamo,
in un abbraccio implorante
che essi siano ancora con noi
domani, domani e domani…
Ma non stringiamo davvero nulla
nelle nostre nude mani.
Carlo Bòria
Caro Carlo, amo la poesia e mi considero amico di tutti coloro che si cimentano in questo piacevole esercizio.
Sono senigalliese da sempre e per questo scrivo in dialetto che considero la mia prima lingua.
Mi piace scrivere anche in italiano. Il gusto per il classico, per il sonetto e la canzone mi portano ad imitare lo stile dei padri della nostra lingua, con la speranza che, a sentirmi, non si rivoltino nella tomba. Con “l’Illusione di Zak” esco dallo stile finora seguito per darmi un tono meno antiquato.
Ti ringrazio per i cortesi apprezzamenti. Seguo i tuoi scritti che svelano gli stati d’animo di una persona sensibile e poliedrica.
Ciao, F. Patonico.
Left by F. Patonico on novembre 15th, 2008