Poesie Senigalliesi » Blog Archive » La crepa
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solo, eppure Ti vedo
come un gioco in una palla di vetro
Urlo, rotolo, mi siedo e piango
nemmeno mi sporco se vado nel fango
protetto si da questo cristallo
non posso con te unirmi nel ballo
divelto e sdraiato posso solo guardare
e nemmeno morire affogato nel mare
e tu la chiami vita?
nemmeno il destino è tra le mie dita
veloce in discesa va giu’ questa gabbia
non posso fermarla, mannaggia che rabbia
ti chiamo e mi chiedo piuttosto spaurito
se questa mia voce raggiunge il tuo udito
non è di quelle che fanno rumore,
ma di quelle che vanno ascoltate col cuore
da solo con te io bramo di stare,
non per toccarti, ma solo parlare
aiutarti se posso a trovare la meta
sperando cosi si formi una crepa
in questa sfera di vetro perfetto
che dal godere la vita mi tiene protetto

Daniele Quercetti

2 Responses to “La crepa”

    Mi colpisce, in questa poesia, la verità profonda di come la perfezione sia un’illusione. Un’illusione così falsa da rendere impossibile l’amore; l’amore che invece si fonda sulla consapevolezza della propria imperfezione, e quindi dell’incompiutezza di ogni gesto d’amore.
    E questa imperfezione (che è diversa da persona a persona, e che ci rende “imperfettamente unici”) richiede la dimensione del dialogo per poter avvicinare la persona amata, per poter comprendere il suo mondo interiore, le crepe, le ferite che contraddistinguono il suo essere incompiuta.
    Ed in questo dialogo scoprire, con meraviglia, di sentirsi vivi proprio perché si è distrutta questa maledetta illusione.
    E magari scoprire che la donna non è un oggetto (anche se bellissimo e “perfetto”), ma una persona: che prima di essere “toccata” vuole essere compresa, amata e accolta per quello che è, con la sua imperfezione che la rende unica.
    E così ogni gesto intimo diventa un gesto unico, speciale, verso una donna unica e speciale.
    Grazie, Daniele.

    NuevoRilke

    Cha bella immagine…

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