Posi la mano
sul foglio
Piano
Lo stendi
scompaion le pieghe
Così si fa
senza tremare
o
sapere
Un poco aspetta
Ancora
Quelle inghiottite
con un goccio d’acqua
faranno subito
effetto
Erano quattro
siedi e sta calmo
sento la testa girare
le orecchie otturate
Cadere
Non temere
ci sono io
dietro le spalle
Prendi la penna e dimmi:
E’ solitudine
un inizio
d’incipiente follia
sempre mascherata
ereditata
non ci pensare
Fa nulla
fingi ch’io non sappia
mentiscimi
mentiscimi bene
come hai sempre fatto
senza pudore
Io ti aiuto
stai calmo
t’aiuto io
Caro indispensabile amore
pari quel pezzetto di luna
rimasta per caso
un taglio di sole spento
l’ho vista
guardata
non scottava
Con le chiavi di casa in mano
mi son fermato
l’ho fotografata nella mente
Pensare a te
anche se buio
è stato inevitabile
Non c’era nessuno
a quell’ora
solo noi
dimenticati
Ho tentato rubarla
Una nuvola maligna lenta
la coprì
Io l’ho chiamata
gridato
M’è parso di sentire
il fiato tuo leggero
vicino
calmarmi
Unite
da nodo marinaro
le nostre distanti
malinconiche solitudini
ho sentito
per sempre legate
Dormi quieta
coi pugni stretti
sotto il cuscino
Gli occhiali
a parte
scordati ieri sera
dopo la distratta
penata lettura
E’ tutto in pò confuso
ma io ho capito
Vola
sparisci
lasciami in pace
Non andare lontano
però
Ho paura.
Dario Petrolati
Padova 28 agosto 2008
(misto di sogno pensato)
www.dariopetrolati.it
Cari amici,
lettori complici sento il dovere di spiegarmi in quanto temo la lettura della presente possa dar adito a incomprensioni dovute allo stato d’animo e la esperienza vitale di questi giorni che ho ritenuto opportuno anche per non dimenticare posare sul luogo ove ora si può osservare.
Mi spiego,
Claudia ( pseudonimo di persona implicata ),ho dietro le spalle e nell’incubo fedele mi suggerisce atti come lo stendere il foglio per scriverle la lettera che desidera ricevere da me ed amorevolmente dopo un atto all’apparenza incomprensibile ,avere inghiottito 4 pillole antidolorifiche,cerca di calmarmi e mi giustifica consola capisce , mi dà lo spirito per iniziare a scriverle, con l’incipit ” caro indispensabile amore” e nel frattempo mentre richiudo la porta del garage ho notato quello schizzo di luna e da lì inizia il ricordo quotidiano della stessa “Claudia”,sempre non dico volutamente il suo vero nome, che la immagino abbandonata nel suo letto sola abbandonata.
Assieme si uniscono le nostre anime? e lei mi suggerisce inquieta esprimendo con “l’ho paura” la attesa sospesa nostra sorte.
Forse, ma non ne son sicuro, non ho dato quel contributo esplicativo di cui mi sentivo in obbligo.
Scusate e grazie lostesso.
Abbiate apzienza.
dario.
e
Left by Dario Petrolati on agosto 30th, 2008
E’la parola plurale Sussurri monca del Grida allora mi riporta sempre ovunque le tematiche di Bergman la sua inquietudine e di riflesso sento come una predestinata onda mentale che mi sbatte contro scogli o in mare aperto e vedo e sento allora ed ancora Claudia taciturna sussurrarmi la sua inquietudine la sua paura mentre di sale mi si riempe la bocca e cupa l’aria ed il cielo colmo di acqua che cade addosso pesante come fosse pietra.
Perchè non risponde dopo un lunghissimo silenzio interrotto questo non so sento solo un peso allo stomaco come colpa grave.
dario.
Left by Dario Petrolati on settembre 11th, 2008