Insolite ore, anonimi giorni -
a me vengono gli amanti.
Ostentano sicurezza che non hanno.
Chiedono sottovoce l’alcova
per il loro amore rubato.
Invisibile vorrebbero essere.
Nei loro occhi
bramosia, eccitazione, paura.
Distrattamente, con indifferenza, complice,
porgo la chiave che apre
l’effimero angolo di paradiso.
Un’ora, due forse.
Accostano i loro cuori in un sogno,
si perdono nell’oblio dei sensi.
Un bacio ancora,
l’ultimo sussulto –
Riemergono di fronte a me –
Stanchi, appagati, tristi,
E fu amore?
Fausto Silvi