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Credi
alle parole
del freddo,
o ai brividi
d’attrito sensazionale
infiltrati nella pelle.
Si tratta
di fermarsi
alla soddisfazione,
o capire
quei perché
che più conosci.
Nati con te.
Sono con te.

Lorenzo

9 Responses to “Meritate gente, meritate”

    Sempre ti leggo Lorenzo e mi fai pensare pensare.
    Mi piace il tuo stile
    Le pause che ispiri sono lunghe e profonde
    Non so mai Lorenzo di primo acchito se io ho capito indovinato
    Puoi dirmi per favore…………….
    grazie.
    dario

    Ciao Dario..ho pensato che ci sono due modi per sapere che fuori è freddo…ascoltando il telegiornale o uscendo di casa…

    bella bellissima .. la soddisfazione sono bisogni superati non coazioni a ripetere.

    Cari ragazzi non correte troppo aspettatemi io sono tanto lento sento ma capisco sempre dopo.
    Lorenzo la tua risposta è intelligente e graziosissima.Tu Enrico vola anche più basso se puoi io non ho ali.
    grazie amici
    dario.

    … ho scritto quello che mi è venuto in mente che azzarda un dire in cerca del senso o di vari sensi da stabilire .. vale anche per quello che caro Dario scrivi tu . ciao

    Lidia Ravera
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    Firenze, fuorilegge la solidarietà
    Lidia Ravera | Articoli, l’Unità | 6 Aprile 2008 | 62 letture
    “Nei giorni scorsi una signora non vedente ha urtato contro un mendicante, è caduta e ha riportato diverse ferite. Poteva inciampare in una delle migliaia di buche di cui è costellata la città del Giglio. O in una delle centinaia di transenne che proteggono l’incolumità dei cittadini dai lavori piccoli e grandi che incominciano sempre e non finiscono mai”. L’ho letto su “Liberazione” che, giustamente, concede titolo e “copertina” alla nuova trovata di Graziano Cioni, Assessore alla Sicurezza di Firenze: “Achtung Banditen: A FIRENZE L’ELEMOSINA è REATO… un nuovo regolamento della polizia municipale per combattere la piaga dei mendicanti”.
    Posso associarmi all’indignazione dell’ultimo “giornale comunista” (così sta scritto in alto a destra, sopra la testata) dell’Italia post moderna? Sì, posso, anzi, devo.

    E dovreste indignarvi anche voi, lettori di questo giornale non più comunista, ma comunque fondato da Gramsci e non da Veltroni. E dovrebbe indignarsi anche Veltroni, indignarsi e poi tirare le orecchie al Pd fiorentino. Perché? Perché quello che ci differenzia da Berlusconi e la sua armata di coerenti sostenitori del capitalismo senza se, senza ma e senza freni inibitori, è una esasperata sensibilità verso TUTTI I SOCIALMENTE DEBOLI, quelli che non sono, per i più vari motivi, riusciti ad adeguarsi al passo degli altri, che sono rimasti fuori e sono costretti a chiedere, umiliandosi quotidianamente, per sopravvivere.
    Chi si ha intenzione di incantare mettendo fuori legge i più poveri in piena campagna elettorale? Non certo la nostra gente. Non chi, per tutta la vita, ha votato a sinistra pensando che fosse un modo per segnalare una impostazione esistenziale banalmente chiara, riassumibile nella formula: “io sono solidale con gli altri esseri umani”. Solidale. Cioè: io non sono soltanto e sempre competitivo, io non sono il tipo che striscia davanti ai potenti e calpesta chi è caduto perché tanto non conta, non vota, non può nuocermi. Io credo che accanirsi contro un essere umano così mal ridotto da chiedere elemosina e pietà non in piedi, non simulando lavoro a un semaforo (nobile tentativo già punito dal Cioni), ma disteso sul marciapiede, sia un inqualificabile comportamento aggressivo, un incitamento all’egoismo (caso mai ne avessimo bisogno, ci viene già così bene) e un grave atto di inciviltà. Fossero tempi diversi varrebbe la pena di sdraiarsi tutti sui marciapiedi della iperturistica Firenze e tendere la mano verso la fretta dei passanti, spiegando, a tutti quelli che si scansano, quanto facilmente potrebbe capitare anche loro. Tutti possiamo cadere. Se l’inflazione continua a viaggiare a questa velocità, il precariato si espande e il Pil non cresce come vorremmo e come speriamo, può succedere da un momento all’altro, a molte persone per bene, di ritrovarsi senza casa e senza soldi , di dover chiedere, di avere BISOGNO (parola negata) e non solo “desideri da appagare,” come consumismo vuole. Può succedere, siatene pur certi. Può succedere di aver fame e di coricarsi su uno scalino. Provate ad esercitarvi nel nobile gioco dell’empatia: come vi sentiresti ad essere anche multati o, in assenza di danaro per pagare la multa, arrestati?
    E, a proposito del rischio di cadere: che ne dite del povero Ilkka Kanerva, ministro degli esteri finlandese, frullato via dal mondo della politica perché, leggo da “Il Corriere della sera”: “da quella sera (la sera del suo compleanno, il sessantesimo) dal cellulare di servizio di Kanerva sono partiti 150-200 sms (è sempre la patria della Nokia) che la giovane imprenditrice ha definito suggestivi e rivenduto a una rivista scandalistica”. La “giovane imprenditrice” sarebbe una ventinovenne ballerina di striptease, finlandese trasferita in Usa, che, come intrapresa, ha fondato lo “Scandinavian dolls”, un giro di pupe biondo grano che si spogliano e sculettano su scala internazionale. Gli sms non brillavano certo per fantasia hard: “Ti va di farlo in un posto eccitante?”, “hai tenuto in ordine il giardino?” cose così… anche se il giardino è metaforico e sta posizionato dalle parti del pube, non mi pare poi così scandaloso. Del resto: è noto che a 60 anni gli uomini si accorgono di non essere più giovani (alle donne capita 10 anni prima) e la più diffusa reazione alla senilità è spesso una breve stagione da puttanieri, terminata la quale ridiventano frequentabili. Non si poteva pazientare un po’ col povero Ilkka? Invece l’hanno sostituito con Alexander Stubb, ex collaboratore di Prodi alla Commissione Europea, che, infatti, ha 40 anni e quindi per i prossimi venti dovrebbe presumibilmente concentrarsi sul lavoro e, semmai, frequentare signorine che gli si offrono a titolo gratuito. Un ottimo motivo per abbassare l’età media del politico maschio. E… a proposito: quanti anni ha lo sceriffo di Firenze, Cioni il terribile? Anche il “celodurismo” in materia di solidarietà sociale è un brutto sintomo…

    l’Unità, 02.04.08

    Grande Lidia e grande Digna! :-)

    E bravo lorenzo… e che caspita! :-)

    Quando ci vuole… bisogna voler potere….grazie smaile :-)

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