Strano
Nuovo
Sapevo
cos’era
Sentivo
Nell’onda
pareva andassi
Violino
fisarmonica
Voce di donna pagana
Il mio nome
soffocato
Tremante pareva
A tratti
venire
Fuggito
Pelle
Sapore tuo
mi doni
Improvvisamente
così
Come se fosse gioco
accarezzo le mani
Tue
Che solo
avevo immaginato
sempre.
Dario Petrolati
Padova 5 gennaio 2008
www.dariopetrolati.it
bella bellissima bravo bravissimo … ciao
Left by enrico dignani on gennaio 14th, 2008
Grazie Enrico per avermi letto.
Io da autodidatta ho scoperto solo ora la civiltà occitana, su radiotre hanno trasmesso musica che semplice e complessa pareva italiana come il testo.Ma io non arrivavo a capire il senso delle parole ancorate a musica ispano-franco -maghrebina.Gli strumenti musicali solo tre ed allora mi sono impegnato a far una ricerca e sono arrivato sino alla lingua doc ed alla lingua d’oil….Poi l’epoca 1200 e tutto il tantissimo che gira attorno.Mi rendo sempre più conto che la ignoranza mia infinita mi aiuta a curiosare per conoscere.
Grazie Enrico,
dario.
Left by Dario Petrolati on gennaio 16th, 2008
…..non voglio pensare che per limitate piccine vendette questo sito venga sabotato.Ho la sensazione che da un poco di tempo si stia sulla riva ad aspettare.Sarebbe veramente un peccato.
Non si vince così.
Perchè manca la collaborazione che era vivace o forse a volte incompresa?.
Cerchiamo di darci una mossa se c’è qualcosa meglio dirlo piuttosto che tacere.
Vi pare?
O sembra solo a me?
saluiti a tutti
dario
Left by Dario Petrolati on gennaio 21st, 2008
Magari ci sono problemi tecnici o di altro tipo..che succede Dario
Left by lorenzo on gennaio 22nd, 2008
Lorenzo,
grazie
ieri a Padova si è parlato in modo interessante e più che positivo di te
Ti dirò poi più a lungo la bella sensazione che ci fai provare.
Grazie è poco e nulla
debbo dedicarti tempo degno di te.
Ciao.
dario
Left by Dario Petrolati on gennaio 23rd, 2008
Grazie Dario, colgo l’occasione per dirti quanto mi ha allietato una poesia di Pablo Neruda..Lentamente muore
Left by lorenzo on gennaio 23rd, 2008
…………..e non è adesso Lorenzo
non ora posso risponderti
come desidero
debbo
domatinna
presto come mio costume
cercherò di dirti
riferirti
quanto
e perchè positiva
è l’impressione
sensazione
che ci fai
dario
Left by Dario Petrolati on gennaio 23rd, 2008
Caro Lorenzo,
oggi è una giornata in cui tra freddo uggia e notizie giunte da Madrid mi sento malissimo moralmente
è una di quelle giornate che non vorresti mai si verificassero quando ti svegli da un brutto sogno eppoi ti accorgi che invece stai subendo una realtà sgradevole pesante più grande delle possibilità cui potresti e dovresti occupare
ma non ne ho colpa e questo è anche peggio
non posso aiutare una persona che mi chiede dignitosamente ossigeno e rincuorarsi dopo una caduta morale e complessa
che fare ?
allora ti chiedo scusa aspetto che mi passi eppoi parlerò di te col dovuto entusiasmo per averti trovato e non solo.
Grazie Lorenzo,
dario
Left by Dario Petrolati on gennaio 24th, 2008
Ciao Dario, nelle tue parole leggo uno smarrimento simile a quello di una mia amica tempo fa…faccio volare verso di te delle frasi che ho scritto per lei..ma non solo per lei..fanne ciò che vuoi..e scusami se non capisco il tuo sentire
LASCIALO ENTRARE
Un coro ti assilla
e non ti lascia dormire.
Ti bussa alla soglia
una voglia di uscire.
Un punto ti assale
e non sai cosa fare.
Correre e urlare,
o parlare e ascoltare?
Ti guardi intorno,
dentro,fuori
cercando una risposta
dai mille colori.
I respiri del tempo,
le ore che passano,
credi davvero
in un loro compenso?
A questo tormento non dar da mangiare.
Questo lamento fallo parlare.
Dei nostri destini,
se non t’hanno informato
non siamo indovini
che un pianto ha pagato.
Tu,noi e il futuro,
non te l’hanno detto?
Hanno messo un muro,
non passa un insetto.
Non siamo padroni,
ci manca potenza
sono altri i coloni
per rapir questa scienza.
Tutto il Gange
non c’appartiene,
ancor meno il sangue
che scorre le vene.
Troppe,infinite
son le paure
che mordono la mente
del ricco signore.
Ma noi poveracci,
figli golosi
con quattro stracci
e molto nervosi
facciamo la fame
per una torta di miele
buttando via il pane
di tutte le sere.
Un coro ti assilla
e non ti lascia dormire?
Dagli la villa
senza soffrire,
offri la torta
l’oro e i vestiti.
Apri la porta,
che prenda i residui!
Non piangere ora,
niente è perduto
hai dato fin ora
il mai posseduto.
Ora sei libera,
è crollato il castello,
sei più leggera,
come un uccello.
Lampi tuoni
vento e tormenta,
vecchi suoni
di una vecchia faccenda.
La compagnia che avevi,
notte e dì,
non ci credevi
ma è rimasta lì.
Troppe cose le hai lasciato,
pesante come un macigno
ormai ti ha abbandonato,
non alza più il suo artiglio.
Niente hai perso
dei tuoi talenti.
Il cielo è terso,
libera i denti.
Ciao Dario
Left by lorenzo on gennaio 25th, 2008
Sbagliato nel dire che Lentamente muore è stata scritta da Neruda…a prescindere resta una bella poesia
Left by lorenzo on gennaio 27th, 2008
Appartiene alla mano di Martha Medeiros…
Left by lorenzo on gennaio 27th, 2008