Poesie Senigalliesi » Blog Archive » …L’evasione fiscale… 2007 correva l’anno…
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Europa: Italia.

Società civile: belli ricchi e intelligenti.
Bidonville: vitto alloggio e affetto.

Le costruzioni in poesia
una specie di teatro
che racconta la realtà data
qui sul pianeta Terra c’è tutto un bel vivere
e c’è il Caso
il grande Dispensatore di tutto ciò che è buono bello e terribile
se te la cavi
il disimpegno nell’amore è un’ovvietà
essendo uno sprovveduto
limito il dire a sintesi ambigue
nelle bidonville immaginiamo
che in ogni ambito ci siano codici di opportunismo
che fanno selezione
e quello è il merito…
le dita ingioiellate del merito
sembrano non accontentarsi del giusto compenso
pretendono la pensione d’oro
la parcella d’oro
la super figa
l’evasione fiscale possibile
se non trovano il parcheggio portano pazienza
gli escrementi del cane non li lasciano per strada come fanno i comunisti.
Sia lodato il facile profitto!
Sempre sia lodato!

Tu: e quindi?
Io: e quindi i baci te li dispensa il caso.

Enrico Dignani

4 Responses to “…L’evasione fiscale… 2007 correva l’anno…”

    Evvai Digna…!!! Non ti smentisci mai… :-)

    Caro Enrico,
    traspare vistosa un’amarezza reale di questa Società.
    La periferia parigina,il fuoco,le bidonville,la povertà,lo stupido spirito del nostro ministro dell’economia,l’indifferenza e le soffitte.
    Leggendo,pensandoci sopra e rileggendoti sento, e non c’è bisogno,la sempre più profonda ingiustizia sociale, le disparità,i soffocati bisogni che sfociano in guerre ed odi.
    L tua poesia mi ha ricordato la Torino delle soffitte, ignorata dai passanti e dalla borghesia.
    Quando poco prima del 68 vivevo, o meglio facevo i cavoli miei,credevo di divertirmi pensando solo a me-soltanto a me,puttaneggiavo in ogni senso pur vedendo Piazza Vittorio e senza spesa praticavo gente che aveva le tasche cucite, mai sporche di soldi,c’era chi dietro ci seguiva e saldava il conto.E leggevo di gente che aveva lavorato una vita,dopo 35-40 ed oltre anni di servizio i resti della nobile Torino finivano in soffita,letteralmente subendo il freddo senza la paura dei topi.
    I poveri pagavano l’affitto ed io vivevo in albergo e mangiavo al Valentino con le mogli degli altri.Volevo dirti , Enrico,che mi ha ricordato quel periodo ed anche l’altro tempo,che abbiamo visto per televisione,cose degli altri che esternamente cerco di ignorare ma non posso intimamente scordare.
    Ciao Enrico e scrivimi qualcosa di stupido,
    dario

    .. una cosa stupida ? il mio motto : Più centrali nucleari Meno case popolari .

    Caro Enrico,
    io non ci provo nemmeno ad fare lo spiritoso od il simpatico.
    Sono così,non mi dispiace,solo mi do fastidio da solo.
    Preferisco sempre il dubbio alla certezza prestata.
    Di questi giorni poi ci sono troppi movimenti senza fari accesi
    Passo le giornate sempre tra documenti poco allegri.
    Parlano di lavoro,
    gente sfruttata
    orante
    venduta per poco
    quando c’erano le lire
    le donne e le bambine cosatavano nulla
    Prima di alzarsi la mattina
    la femmina si girava
    e rivolgendosi al marito-padrone:
    Posso o devi?
    Quante cose sono cambiate non so.
    Cerca di essere sereno
    dario

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