Quel fiore,
nato su una zolla spigolosa
e arsa
e con dei sassi incorporati
e grassa tuttavia,
ecco la mia storta gioventù,
come quel fiore,
che il nome non lo so,
cresciuto tra le maglie
della rete arrugginita
e slabbrata
e lacerata dai ladri di conigli,
che avrebbe, lei la rete,
desiderato ardentemente
di recintarmi casa,
quel fiore,
che è così giallo nei suoi petali,
così ordinario,
che qualche petalo
gli manca pure,
essendo che è cresciuto così male,
così modesto, chiassoso,
dozzinale,
senza profumo alcuno
impudico e selvaggio,
quel fiore,
che il nome non lo so
e non l’ho mai saputo,
oppure lo sapevo
e ormai non lo so più,
quel fiore
che conosce solo quella vita
e la vuole con impeto esaurire,
è la perfetta allegoria,
quel fiore,
della mia triste,
bella,
eroica gioventù.
Leonardo Barucca