Poesie Senigalliesi » Blog Archive » La città dell’infanzia
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Mi accogli come straniero
fra le tue viscere.
Intestini di piccole vie,
grandi viali, piazze,
palazzi, ponti.
Tu non invecchi!
Non come me,
pellegrino nei luoghi dell’infanzia.
Ti rinnovi,
cambi continuamente.
Sei più bella,
sei più grande,
Sei più luminosa.
Eppure sei…….. come eri.
Mi hai partorito.
La memoria riaffiora in ordine sparso:
percezioni antiche.
L’attenzione attratta da mille particolari:
i ricordi mi assalgono.
Ho giocato con te,
son cresciuto con te.
Ti ho amata.
Ti ho posseduta.
Ti ho violentata.
Ti ho tradita.
Poi ti ho abbandonata
portando con me
la tua essenza indelebile.
Non sono straniero
fra le tue viscere.

Fausto Silvi

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