Rosa pallido
era una carta umile
Stampato dalla Bietti
nel ventennio
“Il Tallone di Ferro”
Appena uscito
dal negozio sul Corso
un pomeriggio pieno di sole
Colocci mi donò
Con emozione
sottovoce
le traversie del libro
mi spiegò
Lo aveva tenuto nascosto
da sempre
Stavano assieme per abitudine
le vecchie pagine
Rilegato
con passione
quì a Padova
quando lo rileggo
ho l’impressione di vedere
Jack London affondare
sempre più in basso
tra bolle d’aria
la bocca che chiama a raccolta
Alghe verticali e pesci scuri
coprono il suo volto
come per sfregio
Quel mare impietoso
l’ho collegato sempre
al Golfo del Messico
Dario Petrolati
7 agosto 2006
Cari compagni,
ho l’impressione che ci sia una distrazione generale.
Sarebbe opportuno,giusto suggerimento di uno di voi,spiegare il contesto magari brevemente di come e perchè nasce una nostra poesia.
Altrimenti finirà in uno sfogo generale di sognatori frustrati.
dario
Left by Dario Petrolati on marzo 12th, 2007