Maledirò quegli attimi,
stanchi di andare e venire,
bussando e disperando al sole i suoi raggi.
Ora più che mai,mai più che di niente,
come un ombra fredda,
come la resistenza,
di una stupida mosca intrappolata in tela.
Dimmi che si vede,
sbirciando dalle fessure,
nel suo incanto immobile,
la sua effige,
sorride ancora più triste.
Mentre fuori un destino assassino persiste….
E io triste sorrido….
Luca Ranalli
(L’Alterno)
Tratto da “PO(ETICA)”2006