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Pola era distante ancora
Passò un cutter e
mi diede asilo
Asciugate le ascelle
con un telo di spugna
mi strofinai la testa
per cacciare i brividi
Ho sentito il sole
nella schiena
salmastre voci antiche
Sciabordio dell’Adriatico
tagliato dalla prua
Curioso e contento
ho udito sorrisi
parole allegre
Scoprii due occhi
azzurri come l’infinito
Splendidi capelli
uscire
da un largo berretto di paglia
bianco e leggero
La costa era lì
Vicina
Pesciolini
piccoli
piccoli
galleggiavano
immobili
senza fuggire
Non era il Paradiso
Avevo sempre
confusamente sognato
di finire così.
In quel modo.

Dario Petrolati
Padova (26 aprile 2006, dopo la Liberazione)

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