Carissimo amore mio,
lontano
curvo per terra
Sono qui a scriverti
un po’ di me
visto che a parole
più non comunichiamo
Cerca di riprendere
le tue letture
esci di casa
scappa
prova a vedere
un po’ di gente
Altro non so più che dirti
E nemmeno me la sento
I tuoi sempre più frequenti
stati di depressione
i pesanti silenzi
sono diventati
insopportabili per entrambi
Pensarti
guardarti
tentare di farci compagnia
è chiedere troppo
Gli attimi
che trascorriamo assieme
in ascensore
sono diventati lunghissimi
Sbadigli
quando incroci il mio viso
io mi sento ferito
e vorrei fuggire
fuggire per sempre
C’è odore di candele
mestruazioni di animali
Mai spedirò
questo mio disperato lamento
Piano
pianissimo
si slabbrerà per sempre
la parete sottile del mio cuore
Il sangue
la bruttezza
la solitudine
la menzogna
il bujo
Non ho più paura
ho solo freddo
E’ una primavera freddissima
che forse nemmeno vedrò
Di certo
non mi interessa più.
Dario Petrolati
Padova – 14 Aprile 2006 – senza preghiere