Senza biglietto
quella tradotta vuota
un viaggio bujo
tanta pioggia
fuori
Era il vagone
tirato da una vecchia locomotiva
binari coperti d’erba
sassi sporchi di ruggine
Quel ponte in ferro
lungo
quanto non ricordo
L’acqua del Dnieper
gelata
in agosto
Margherita m’invitava
faceva segni con le braccia:
vieni vieni
è bello
ti abbraccerò tantissimo
Parevano i suoi capelli biondi
disegnati dal Botticelli
bagnati
lunghi sino allo scoperto seno
Presi coraggio e mi buttai
Tenera mi strinse forte forte
il corpo lungo e nudo
nell’indifferenza generale
in fondo mi portò.
Dario Petrolati
Padova – 20 febbraio 2006 Via B. Pellegrino