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(a Raymond Queneau)

Io sono quel che non sono
e non sono quel che sono:

pressoché facile a dirsi,
quasi impossibile a viversi.

Giuseppe Bottazzi

2 Responses to “Esercizî di vita”

    «LA COSCIENZA D’ALTRI È CIÒ CHE ESSA NON È.

    D’altra parte la mia propria coscienza non mi appare
    nel suo essere come la coscienza d’altri. Essa è perché
    si fa, giacché il suo essere è coscienza d’essere. Ma ciò
    significa che il fare sostiene l’essere; la coscienza ha da
    essere il proprio essere, non è mai sostenuta dall’essere,
    è essa che sostiene l’essere in seno alla soggettività; il
    che significa ancora che essa è abitata dall’essere, ma
    non lo è affatto: NON È CIÒ CHE È.

    In tali condizioni, che cosa significa l’ideale di sincerità,
    se non un compito impossibile da adempiere e il cui
    significato stesso è in contraddizione con la struttura
    della coscienza?»

    J.-P. Sartre, L’ESSERE E IL NULLA, trad. it.
    di G. Del Bo, il Saggiatore, Milano 1965,
    pp. 99-100.

    IL ‘TU’

    I critici ripetono,
    da me depistati,
    che il mio ‘tu’ è un istituto.
    Senza questa mia colpa avrebbero saputo
    che in me i tanti sono uno anche se appaiono
    moltiplicati dagli specchi. Il male
    è che l’uccello preso nel paretaio
    non sa se lui sia lui o uno dei troppi
    suoi duplicati.

    (E. Montale, SATURA, Mondadori, Milano 1984)

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