Sale
scende,
taglia la nota,
rompe l’archetto.
Come bestemmia
la preghiera tedesca
copre Scarlatti.
Ho tra le dita
un francobollo di Massaua
ed una stella alpina,
custoditi
in un libro di preghiere.
Il pesante
sordido rancore
sempre mi opprime.
Una palla di neve
colpisce una rondine sola
che corre al nido.
Spiegava Plutarco,
ma io guardavo le sue labbra.
Con Franco e Mimmo
abbiamo creduto di essere felici,
cercammo una ragazza,
prima che spegnessero le luci
per l’anno nuovo.
A Marotta
come a Senigallia,
vagava un ebreo,
tenendo per mano
una ragazza cieca.
Arrivammo alla Punta del Molo,
aspirando il sapore del mare,
aspettammo il giorno.
Tirava un vento
che ci apriva i cappotti.
E’ stato un romanzo
senza parole.
Solo qualche bisillabo
a pezzetti.
Dario Petrolati
Padova, martedi 6 dicvembre 2005, Via B.Pellegrino
Così passa il tempo.
Anzi vola fregandosene di tutto.
Quante nefandezze e bugie, solo indifferenza,interessi privati.Soldi.Ma dove finiremo?
dario.
Left by Dario Petrolati on febbraio 10th, 2007