Poesie Senigalliesi » Blog Archive » Senigallia
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Fragrante suono originale,
sinfonico tra sbuffi di mare.

Virilità presa a prestito per un’ alba e tre pesci.

Orgoglio nato fiorente,
per il fascino di umane gesta
ritrovate nel velluto pulsante.

Barbaro misticismo di battesimo lampante.

Spezie, gioielli d’ Affrica, sete orientali
di principesca Fiera dall’ accento francese
e natali medioevali.

Ricordo d’ incenso tra la gente,
acceso da una fiaccola eminente.

Gente accesa nel ricordo del tempo
da una fiaccola ancor ardente.

Federico Curzi luglio ‘97
La composizione nasce da ricordi personali misti a influssi storico-leggendari. Sin dal suo titolo la lirica si configura come ermetica evocazione. I primi versi traggono ispirazione dalle sensazioni che Senigallia, mia città natale, mi ha dato (avventure di pesca con mio padre) e continua a darmi. Seguono versi che alludono alla storia sconosciuta ai più e poi, ancora, a quella più nota delle Fiere passate e lontane nei secoli. La poesia si conclude con un riferimento al personaggio religioso più illustre della nostra città (Pio IX) contrapposto al carattere ‘acceso’ dei senigalliesi (chiese bruciate durante la ‘settimana rossa’ del 1914).

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